Riondino, un diavolo che fa per tre a Russi e Cesena
A firmare la drammaturgia dell’opera è Letizia Russo mentre affiancheranno il protagonista Riondino nel ruolo di Woland (Satana), Francesco Bonomo (Maestro/Ponzio Pilato) e Federica Rosellini (Margherita), con musiche originali di Giacomo Vezzani.
Una delle più strazianti e straordinarie storie d’amore della letteratura, Il Maestro e Margherita è un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti. Si passa in un attimo dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà all’interrogarsi su quale sia la natura dell’uomo e dell’amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime.
Dice la drammaturga: «Il Maestro e Margherita, tra i tanti temi che affronta, parla anche di come l’immaginazione umana sia un’arma potente e fragile, in grado di erigere strutture grandiose ma incapace di contenere davvero il Mistero. Nella versione teatrale che proponiamo, le tre linee narrative su cui si muove il racconto di Bulgakov saranno lette e restituite attraverso un meccanismo di moltiplicazione dei registri e dei ruoli, facendo dell’evocazione e dell’immaginazione le chiavi per immergersi in un racconto complesso e tragicomico come la vita».
«Il romanzo di Bulgakov offre una triplice veste al diavolo – ha spiegato Riondino al Corriere Romagna –; Woland inizialmente ci appare nobile anche se decadente ma si rivelerà avere una triplice voce e un triplice corpo, cercando nel mio piccolo di modificarmi sia a livello fisico sia a livello vocale».
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