Dedicato a Iacobucci

Rimini

 

RIMINI. “L’uomo, l’educatore, il formatore e il dirigente tra scuola e extrascuola”. Questo il tema della giornata di studio organizzata dalla Fondazione Margherita Zoebeli con protagonista Gianfranco Iacobucci, figura di primo piano nel panorama educativo riminese degli anni Sessanta e Settanta.

L’iniziativa si terrà domani – venerdì 4 aprile – alle 16.30 al Ceis, Centro educativo italo-svizzero di Rimini (via Vezia 2) nell’ambito dei “Percorsi dell’educare” e vedrà la partecipazione di personalità competenti nel campo educativo.

Dopo il saluto del presidente della fondazione organizzatrice, Rodolfo Pasini, ci sarà la proiezione di un filmato relativo alle attività educative di Iacobucci, seguito dall’intervento di Nino Montanari sulla sua pedagogia popolare. La coordinatrice pedagogica Fiorella Zangari ripercorrerà le esperienze della scuola dell’infanzia comunale riminese negli anni Settanta, mentre Giovanni Sapucci si focalizzerà su “La pedagogia e la didattica di Gianfranco Iacobucci, viste dall’osservatorio del Ceis”.

A conclusione di questo coinvolgente dibattito, moderato da Rita Gatti, l’esperto Andrea Canevaro farà invece il punto sul ruolo del dirigente in una struttura educativa.

Chi era. Gianfranco Iacobucci (1940-1986), nacque a Chieti, ma a pochi anni di età la sua famiglia si trasferì a Rimini. Qui si diplomò come maestro elementare e, nel corso degli anni, si impose come figura di primo piano nel panorama educativo riminese di fine anni Sessanta e soprattutto anni Settanta. Fin dai suoi esordi nella scuola e nelle case di vacanza aveva fatto propri il pensiero e la didattica freinetiana (Célestin Freinet, 1896-1966, è stato un pedagogista ed educatore francese, fautore della pedagogia popolare) attraverso la frequentazione del Ceis di cui, diversi anni dopo, sarebbe diventato direttore in sostituzione di Margherita Zoebeli.

Attento osservatore dei comportamenti infantili, sapeva cogliere le curiosità, i desideri nascosti dei bambini, le loro emozioni e le loro paure. Su questa base metteva in atto strategie didattiche innovative che era in grado poi di comunicare e condividere con altri operatori scolastici. Fu prezioso e instancabile formatore di insegnanti ed educatori della scuola elementare e dell’infanzia e tra loro diffuse i principi della scuola attiva di tipo popolare.

Uomo di ampia cultura democratica, spese molte sue energie intellettuali e morali nella società civile (quartieri, associazioni, ecc.) per favorire il raccordo fra scuola ed extrascuola nella prospettiva di una comunità educante.

Info: 0541 23901

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