Rocco Papaleo tenta la sua impresa: piccola, meridionale e musicale

Rimini

FORLÌ. Rocco Papaleo non è solo l’aiuto presentatore scanzonato di un Sanremo in stile “fabiofazio”. Al contrario, è uno degli artisti più poliedrici che abbiamo oggi in Italia: caratterista inconfondibile al cinema; lavoratore indefesso dei palcoscenici teatrali; scrittore comico e perfino musicista di buon livello, e soprattutto di ottimo gusto.

Dopo decenni di piccole parti sul grande schermo, grazie soprattutto a Pieraccioni (che ha usato il suo accento marcatamente e volutamente meridionale, in contrapposizione al proprio toscanaccio), il pubblico più chic del cinma d’autore si è accorto di lui grazie a “Basilicata coast to coast”, pellicola semplicemente deliziosa, nata senza pretese e che invece ha avuto ottime recensioni da critica e pubblico.

Mentre il pubblico dai gusti più popolari ha ritrovato durante il Festival della canzone italiana il simpaticissimo guitto che impazzava nei blockbuster dei comici più noti. Insomma, oggi Papaleo ha un suo spazio riconosciuto e meritato nel mondo dello spettacolo italiano.

È quindi con piacere che il pubblico dei teatri Piccolo di Forlì (domenica 23 marzo alle ore 21), Masini di Faenza (lunedì 24 sempre alle 21) e Alighieri di Ravenna (martedì 25 stessa ora), ritroverà il lucano Rocco per la sua ultima produzione teatrale, “Una piccola impresa meridionale”, anche questa nata per le scene e poi trasferita al cinema.

Scritta insieme a Valter Lupo (anche regista), vede sulla scena oltre a Papaleo, Francesco Accardo (chitarra), Jerry Accardo (percussioni), Pericle Odierna (fiati), Guerino Rondolone (contrabbasso), Arturo Valiante (pianoforte).

Afferma Papaleo: «È un ulteriore esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni differenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Non è che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre». (sa.ba.)

Info: Forlì 0543 64300; Faenza 0546 21306; Ravenna 0544 249211

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