I “luoghi” dell’arte, del pensiero e del buon vivere

Rimini

BOLOGNA. I “luoghi” dove seminare un’idea di buon vivere sono quelli che abbiamo intorno, ma anche quelli dentro ciascuno di noi. Luoghi fisici, geografici, nascosti e da scoprire, dimenticati da far rivivere, luoghi di lavoro, di relazione, della memoria, dell’anima. Luoghi di guerra, di povertà, di divertimento, di incontro, del passato o del futuro. Luoghi, ma non confini. Perché a una cosa serve essenzialmente l’idea di “buon vivere”: a crescere liberi, senza barriere.

Nona edizione

La Settimana del buon vivere semina e coltiva idee da nove anni e il frutto che ne è nato è un generatore continuo di relazioni e idee che crea occasioni per la città anche durante il resto dell’anno. Ma non solo, il circuito di idee è diventata occasione di richiamo turistico: semplicemente proponendo alle persone di incontrarsi riflettere e ragionare. Come dice l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini (ieri a Bologna in conferenza stampa): «Forlì non esisteva sulla mappa turistica dell’Emilia-Romagna. Poi sono venute le grandi mostre di pittura, quindi la Settimana del buon vivere e con essa negli ultimi anni le grandi mostre di fotografia. Ha inventato un nuovo prodotto turistico».

Un prodotto fatto principalmente di contenuti, che si articoleranno dal 21 al 30 settembre in 100 eventi (curati da 250 realtà del territorio tra associazioni, imprese e cittadini) e che l’anno scorso ha saputo catalizzare 110mila presenze, il 15% delle quali provenienti da fuori provincia. E ora vuole battere il record.

«Diventare attrattivi parlando di coesione sociale è qualcosa che poteva succedere solo in Emilia-Romagna, di questo sono certa, a proposito di luoghi...» sorride l’ideatrice di tutto, Monica Fantini della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

I temi e gli ospiti

Nuovi scenari economici, creatività, ambiente, innovazione, solidarietà, beni comuni, educazione, gli ingredienti sono sempre quelli, e in un certo senso anche la ricetta, ma il risultato ogni anno ha un sapore diverso, anche perché si aggiungono sempre facce nuove e con esse idee inedite o da approfondire che vale la pena ascoltare.

Il regista Pupi Avati avrà il compito di inaugurare ufficialmente domenica 23, ma prima di lui l’anteprima sarà con Ferdinando Scianna che torna a Forlì anche come autore della grande mostra di questa stagione. Mentre sabato sera Simone Cristicchi sarà l’ospite del primo Festival dell’incontro che occuperà per una giornata intera Corso della Repubblica (chiuso al traffico) per lasciare spazio a incontri, laboratori, spot, arti e discussioni sui luoghi e le idee di una città in cambiamento.

Lunedì 24 il pianista siriano Aeham Ahmad con i suoi pensieri e la sua musica per parlare di confini, guerra e pace, dialogando con il giornalista Gabriele Del Grande e l’attore e autore teatrale Davide Enia. Sempre lunedì Patrizio Roversi parlerà di Romagna e il comico Leonardo Manera di “insospettabili felicità”.

Martedì 25 sarà poi la giornata dedicata alla creatività con il faccia a faccia fra Ugo Nespolo (autore dell’immagine che quest’anno contraddistingue la Settimana), il regista Enrico Vanzina, ma anche con le sollecitazioni sulle città del futuro dell’architetto Italo Rota.

Atteso anche Giorgetto Giugiaro, mentre alla fine non sarà presente Massimiliano Fuksas. Piero Dorfles parlerà ovviamente di libri ai ragazzi delle scuole, in mattinata.

Gli scenari economici del futuro sono il “luogo” di discussione di mercoledì 26 con l’economista Lucrezia Reichlin e lo storico Marc Lazar moderati dal direttore del Foglio Claudio Cerasa, mentre in serata è atteso Pippo Baudo in un incontro su “luoghi e costumi” in compagnia di Peppe Vessicchio. Per parlare di futuro nello spazio passerà poi da Forlì l’astronauta Maurizio Cheli, e per affrontare il delicato tema della conquista di un futuro personale nonostante le difficoltà del presente parleranno l’avvocata Lucia Annibali e la pallavolista paralimpica Roberta Pedrelli le quali, con il giornalista Alessandro Milan, saranno protagoniste de “Il punto di vista della virgola” di giovedì 27.

La programmazione di venerdì 28 vede in scena la scrittrice Michela Murgia che affronterà nel suo monologo “Istruzioni per diventare fascista” temi impellenti per la società moderna; il giornalista Aldo Cazzullo parlerà dell’Italia post bellica e ai ragazzi, la mattina, di una vita possibile senza un cellulare in mano h24.

Venerdì 28 – fra i molti appuntamenti della Notte europea dei ricercatori, per lo più al Campus – da evidenziare lo scienziato Vincenzo Balzani che parla di economia circolare nell’incontro “L’astronave terra”.

Eventi nell’evento

Durante la lunga Settimana del buon vivere, Forlì sperimenterà anche alcuni nuovi eventi, come ad esempio il primo Festival dell’incontro sabato 22. In Corso della Repubblica si concentrerà la parte creativa della città (pittori, fotografi, studenti d’arte, musicisti, realtà e associazioni del terzo settore, sportivi). In una sorta di continuità spaziotemporale, la stessa giornata sarà dedicata all’educazione e ai bambini che si appropriano della Notte verde 2018, dalle 15.30 in piazza Saffi con una moltitudine di incontri e laboratori.

I luoghi della Settimana

La Cittadella del buon vivere davanti ai Musei San Domenico sarà il fulcro delle attività, qui si concentrano laboratori, musica, informazioni, il bookshop e si apre l’accesso alla chiesa di San Giacomo che ospita da mattina a sera tutti gli incontri clou. Qui si consumerà anche il gran finale sabato 29, con la partecipazione di Paola Minaccioni e Martina Colombari impegnate nel progetto “Every child is mychild” , e il djset di Radio Montecarlo seguirà la festa con tre ore di diretta quotidiana da Forlì dalle 10 alle 13.

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