La regista Margherita Ferri racconta la diversità e l’identità di genere

Rimini

IMOLA. Imola protagonista alla 75ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia che ha preso il via al Lido mercoledì. La regista imolese Margherita Ferri è infatti fra i quindici finalisti di “I love Gai”, il concorso della Siae – collaterale alla Mostra – dedicato ai giovani autori italiani in cui è in gara con il cortometraggio Odio il rosa!

E Ferri presenterà il proprio film di debutto Zen sul ghiaccio sottile nella sezione “Biennale college cinema”, il progetto dedicato alla formazione dei giovani nei settori artistici di cui il film è uno fra i tre finalisti.

Il corto

«Odio il rosa! è un’immersione nel percorso di ricerca dell’identità di genere nell’infanzia», spiega la regista. «Nelle scuole del nord Italia si aggira lo spauracchio del gender: c’è chi è convinto che l’espressione di genere debba essere strettamente controllata fin dall’età prescolare e si batte per continuare a imporre rigidi ruoli per maschietti e femminucce. Sulla riviera romagnola, invece, la famiglia Di Nuzzo ha tutt’altro approccio al tema: cerca di capire e assecondare l’attitudine anticonformista dei propri figli».

Il film

E il film sembra essere il naturale proseguimento del cortometraggio. «Zen sul ghiaccio sottile è una storia di formazione, che segue il percorso emotivo di Maia, detta Zen: un’adolescente in conflitto con la propria identità di genere, per questo incompresa e bullizzata dai propri coetanei» aggiunge Margherita.

«I turbamenti di Maia e Vanessa sono parte della mia storia personale. L’inquietudine del sapersi “diversi”, la magia di essere attratti da una persona del proprio genere senza sapere cosa stia succedendo o nemmeno dare un nome a quel sentimento, il desiderio di essere visti e accettati per quello che si è: queste emozioni sono state l’essenza della mia vita da adolescente e oggi lo sono del film».

Come regista «mi è sempre interessato dare vita e centralità a personaggi come Maia, che vivono ai margini delle proprie comunità». «Zen sul ghiaccio sottile parla proprio del fragile confine tra il voler appartenere a un gruppo e l’essere sé stessi senza condizionamenti. Il film, infatti, racconta il disagio e le lotte che deve affrontare chi non si conforma ai ruoli di genere e all’eteronormatività imposta dalla nostra società».

Gli appuntamenti

La sfida fra i corti è in programma al cinema Astra venerdì 31 alle 14.30 (ingresso libero), mente la proiezione ufficiale del film alla sala Giardino sabato 1 alle 17.30 (biglietti in vendita sul sito internet www.boxol.it/biennalecinema).

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