Arrivano Caparezza e Willie Peyote: al via con Frah Quintale

Rimini

RAVENNA. Comincia oggi al Pala De André di Ravenna la Festa dell’Unità, che quest’anno da provinciale diventa nazionale. Sono tre i concerti più importanti di un cartellone che prosegue fino al 10 settembre: Frah Quintale, Caparezza e Willie Peyote. Tutti in qualche modo, ma non completamente, legati alla scena hip hop italiana, i tre cantanti saranno a Ravenna rispettivamente il 24, il 28 agosto e il 5 settembre. Il più noto e atteso dei tre è senz’altro Caparezza, vero artista di culto del nuovo millennio, capace di spostare folle di fan con i suoi concerti ricchi di trovate musicali, linguistiche e scenografiche. Anche il 2018 per il riccioluto cantautore pugliese è stato trionfale, con il successo dell’album “Prisoner 704” dei singoli “Ti fa stare bene”, “Una chiave” e “Larsen”, che parla dell’acufene, problema con cui l’autore deve fare i conti dal 2015. Come sanno bene i suoi tanti fans, i concerti di Caparezza sono veri e propri spettacoli, che vanno al di là della musica.

Chi inaugura il palco principale della festa è però questa sera Frah Quintale. Il cantante bresciano fa parte di una numerosa generazione di musicisti italiani circa trentenni che si collocano tra rap e pop, tra i quali Calcutta, Coez e Cosmo, tra gli altri. Nel 2017 Frah, al secolo Francesco Servidei, ha pubblicato “Regardez moi”, terzo album di una discografia piuttosto particolare, che comprende anche “Lungolinea”, una raccolta digitale di ben 24 brani, tra riedizioni di pezzi noti e inediti. “Lungolinea” è poi diventato un cd in maggio 2018, da cui sono stati tratti diversi singoli, tra cui “Stupefacente”, “64 bars”, con Bassi Maestro e “Missili”, con Giorgio Poi, prodotto da Takagi e Ketra, i Re Mida del pop italiano degli ultimi anni. Molto più vicino al rap, anche se strizza l’occhio al pop, Willie Peyote, che sarà al Pala De André il 5 settembre. Il rapper torinese è sulla scena da una decina d’anni, ma non si sa molto di lui, che tra tutti i colleghi emersi recentemente è uno dei più schivi e meno presenti sui media. Il suo stile ricorda sia musicalmente che nelle parti rappate la scuola delle posse italiane anni ’90, tipo Casino Royale e Neffa. Lo scorso anno Guglielmo Bruno (suo vero nome) ha pubblicato il quarto album “Sindrome di Toret”, che, come dice lui stesso: «coniuga le mie due anime: rock e hip hop». Tra gli altri concerti del palco centrale ricordiamo l’immortale Fausto Leali il 26 agosto, il ritorno degli anni 70 e 80 con Moka Club il 31 e Joe Dibrutto il 2 settembre, i sempre attesissimi Cristina D’Avena e Gem Boy il 7, gli immancabili Modena City Ramblers l’8, e il revival italiano anni 60 con i Dik Dik il 9. Grande spazio avrà anche la comicità, con Ivano Marescotti in “Lui, un quaion qualsiasi” il 25 agosto, Raul Cremona il 1° settembre, e i comici romagnoli Maria Pia Timo, Andrea Vasumi e Sgabanaza il 6.

Come lo scorso anno, la serata finale sarà dedicata al torneo di calcio giovanile internazionale Ravenna Top Cup, con i conduttori di Sky Sport. Ci sono altri luoghi di spettacolo all’interno della Festa, come la Tenda Socjal Club, che ospita tra gli altri la cantante francese Emmanuelle Sigal il 24 agosto, e Paolo Hendel che presenta il suo libro “La giovinezza è sopravvalutata” il 7 settembre.

Il liscio e la musica da ballo avranno un loro spazio all’interno dell’Arena Malpassi per tutta la durata della festa.

Ingresso sempre gratuito, tranne che per Caparezza, i cui biglietti costano 25 euro.

Info: festaravenna.it.

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