Placido Domingo “malatestiano” e Gradara ruba la scena a Rimini

Rimini

GRADARA. Certo sarebbe bello assistere alla Francesca da Rimini del trentino Riccardo Zandonai (1883-1944) nel nuovo teatro Galli. Per il momento, ci si potrà accontentare di vederla in video nella rappresentazione diretta da James Levine al Metropolitan di New York, anno 1984, con Renata Scotto nei panni di Francesca da Polenta e Placido Domingo in quelli di Paolo Malatesta. Ma non a Rimini, bensì a Gradara, dove si aprirà oggi con questa anteprima la 10ª edizione delle Giornate internazionali Francesca da Rimini intitolate “Tra fantasia e realtà: spazi e luoghi dell’immaginario romantico”.

La location scelta è quella contestatissima Rocca Malatestiana dove si vorrebbe che fosse avvenuto il “fattaccio”, l’omicidio dei due innamorati a opera del marito e fratello Gianciotto. In realtà, una sede verificata per questi accadimenti storici non esiste, anche se il calcolo delle probabilità propende per Rimini (vedi box a lato) fra il 1283 e il 1285.

«Ma io non tratto il fatto storico, tratto il mito» spiega il promotore Ferruccio Farina del Centro internazionale di studi dedicato all’eroina riminese. «Mito che ha attecchito a Gradara per un insieme di combinazioni. A me interessa come è stato recepito il personaggio dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione francese sino al Risorgimento; non la peccatrice di Dante ma l’eroina della bellezza e della libertà».

Dunque nella suggestiva piazza d’armi del castello marchigiano stasera alle 20.45 sarà proiettata l’opera lirica composta sul libretto che Tito Ricordi aveva tratto dalla tragedia di Gabriele D’Annunzio, il quale aveva destinato a Eleonora Duse il ruolo di Francesca. Dal 19 febbraio 1914 – quando debuttò al Regio di Torino – l’opera è stata messa in scena più di 300 volte in 23 Paesi, l’ultima delle quali ad aprile alla Scala di Milano. La videoproiezione – a ingresso gratuito – sarà ridotta a 50 minuti (prenotazioni: 0541 964673).

Questa Francesca all’opera è solo l’anteprima delle Giornate e del Convegno internazionale di studi che si svolgerà a Gradara il 28 e il 29 settembre e al Museo Poldi Pezzoli di Milano il 27 novembre, con quattro sessioni e sedici relatori provenienti da università europee e americane. Il focus sarà orientato anche al problema sociale di cui Francesca è una delle rappresentazioni più emblematiche: la condizione femminile e la violenza di genere, tema al quale le Giornate sono legate. Lo spettacolo di Giuliano Turone e di Igor Grcko, rivolto agli studenti di scuole superiori di Urbino e di Pesaro – E ’l modo ancor m’offende –, andrà in scena dal 1° ottobre.

A Gradara ci saranno inoltre proiezioni guidate di film storici e la mostra Pellico ’200 e Francesca d’Italia. Il poeta patriota e l’eroina della libertà, nel bicentenario della prima edizione della Francesca di Silvio Pellico.

Per Massimo Ciavolella, direttore del Center for Medieval and Renaissance Studies dell’Ucla, «se la Commedia è il libro tra i più letti al mondo, Francesca è il suo personaggio più amato. Una figura letteraria il cui appeal non accenna a diminuire nonostante i sette secoli dalla prima apparizione in veste di peccatrice-baciatrice, e i due secoli dalla reinvenzione illuministica e romantica che l’ha resa celebre e amata. Stiamo lavorando perché l’impegno che abbiamo immesso sul tema fin dalla fondazione del Centro internazionale di studi Francesca da Rimini possa trasformarsi in un progetto di ricerca interuniversitario internazionale per censire in maniera scientifica le più di mille opere dedicate a Francesca. Speriamo entro il 2021. Per onorare, oltre che Francesca, anche il settimo centenario della morte del suo primo creatore». Ovvero quel Dante Alighieri che morì a Ravenna, prima città di Francesca, nel 1321. Anniversario che proprio Ravenna si prepara a celebrare con enfasi. V.B.

www.francescadarimini.it

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