La narrazione può essere terapeutica?

Rimini

 

 

RIMINI. Che rapporto c’è tra narrazione e terapia psicologica? Gli aspetti “curativi” della riscrittura verranno approfonditi sabato a Rimini, nel corso di una giornata di studi organizzata dall’Istituto di psicoterapia relazionale e dal Centro di psicoterapia e scienze umane (dalle 10 alle 14.30 nella sede della Provincia di via Dario Campana): “La terapia come narrazione, la narrazione come terapia”. Vi prenderanno parte la scrittrice riminese Lorenza Ghinelli, Maria Teresa Medi (psicologa e psicoterapeuta) e Annibale Fanali (psichiatra e psicoterapeuta, docente Ipr).

«L’uso della narrazione in terapia è storico – spiega una delle organizzatrici, la psicoterapeuta Fabiola Fabbri –, ma sicuramente un nuovo vigore lo ha avuto a partire dagli anni Novanta, soprattutto grazie al contributo di Michael White che pensò di oggettivare le esperienze delle persone in forma di storie proprio per trovare il modo di “esternalizzare” il sintomo, il problema».

«Le persone – continua Fabbri – in terapia raccontano la loro vita e, attraverso questa narrazione, la strutturano e le danno un significato. Ma spesso è come se la persona raccontasse una storia che in realtà è definita da altri, ad esempio le persone importanti della sua vita (parenti, amici)».

E qui interviene la narrazione.

«Sì, perché attraverso la riscrittura della propria storia, la persona troverà una nuova via e modo di vivere. La possibilità del cambiamento è data dalla possibilità di vedere, con nuovi occhi, la propria vita»,

Di questo, e di come la narrazione possa essere utilizzata nelle relazioni d’aiuto (si pensi all’utilizzo del romanzo autobiografico in ambiti rieducativi come carceri e strutture per minori), si parlerà sabato. L’evento è aperto al pubblico e gratuito.

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