«Vivere da quarant’anni di musica, vuol dire tener vivo il bambino in me»

Rimini

RIMINI. La sesta edizione del festival “Le città visibili” volge oggi al termine (giovedì 2 agosto) con una giornata ricca di appuntamenti significativi.

Nel pomeriggio alle 18 si terrà all’ex macello (via Dario Campana, 71) il laboratorio per bambini e ragazzi “Facce di cartone” a cura dell’associazione Kantharos: con un po’ di cartone e qualche oggetto di uso comune nelle nostre case si realizzeranno maschere teatrali per prepararsi al festival dell’anno prossimo. Un’iniziativa nata per avviare con i più piccoli un percorso educativo impostato su laboratori legati ai temi della rigenerazione e del riuso (da qui il titolo “I semi del riuso”). Il momento vedrà inoltre la partecipazione di Piadyno, un particolare “pelosauro” amico di grandi e piccini, protagonista attivo del suo tempo, promotore di uno stile di vita sano, sostenibile e ricco di valori, con un’attenzione particolare ai più piccoli (gratuito con prenotazione necessaria: 349 7116588).

Questa sera invece il gran finale sarà affidato al concerto “Solo live” di Roberto Angelini all’ex macello (ore 21.30). Insieme a lui sul palco agli effetti e ai video “Mr Coffee” Daniele Rossi, mentre entrambi saranno accompagnati dal fonico Giuseppe Oliva. A fare gli onori di casa sarà il cantautore riminese Andrea Donati, che aprirà il concerto con qualche brano del suo progetto da solista.

Roberto Angelini si presenta in solo sul palcoscenico attorniato dai video e dai suoi strumenti per presentare le canzoni che hanno scandito tutto il suo percorso musicale. Insieme ai brani più conosciuti (“Il Sig. Domani” o “Gattomatto”) anche pezzi strumentali che spazieranno dall’elettronica al rock, passando per la psichedelia e il folk.

Angelini, cosa accadrà durante il concerto di stasera?

«Sono circa dieci anni che vado in giro con questo live in solo in cui riesco a unire tutte le mie passioni musicali – racconta il cantautore romano –. Suonando tutti gli strumenti che ho imparato a suonare negli anni eseguo le mie canzoni generandole in maniera differente. Così si fondono la chitarra alle parole insieme all’amore per la psichedelia e l’elettronica. A tutto questo fa da cornice l’aspetto molto importante del visual che da sempre accompagna il mio lavoro. Ho sempre avuto la passione per questo aspetto che ho messo a frutto nei video e nelle copertine degli album realizzandoli personalmente o condividendo i miei progetti con altri artisti e amici».

Cosa significa fare musica oggi per lei?

«Per me rappresenta prima di tutto la realizzazione dei miei sogni da bambino. In tanti nella vita sono stati scettici su questo mio desiderio e ritrovarmi a quarant'anni vivendo di musica rappresenta la meraviglia di mantenere viva quella parte bambina che rischia di perdersi negli anni quando sei cambiato dalle responsabilità o da un lavoro che non ti piace. Il consiglio che do alle persone più giovani di me è quello di trovare qualcosa che amano e di inseguirlo».

Il concerto si terrà in un ex macello e nella sua attività cura anche il programma musicale di un ex lanificio a Roma. Crede sia importante il riuso degli spazi?

«Sono bellissime iniziative che sto scoprendo in giro per l’Italia da anni. Questi luoghi hanno un fascino straordinario e sono felice di scoprirne uno nuovo a Rimini».

Che rapporto ha con la Romagna?

«Questo nostro strano mestiere è molto legato al viaggio e così sono stato spesso anche in questa zona. I miei ricordi più belli, come mi capita il più delle volte anche per altre località italiane, sono legati alla vostra ottima cucina».

Quali progetti ha per il futuro?

«Da metà settembre tornerà il programma “Propaganda live” in onda su La7 condotto da Diego “Zoro” Bianchi con cui collaboro stabilmente e dopo questi ultimi concerti mi metterò al lavoro per finire il mio nuovo disco. Non mancherà poi un tour con Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours dedicato a Nick Drake». Ingresso libero.

Info: 339 4976319

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui