Johnny Lydon aka Rotten e i suoi Pil. Il punk, il post punk e molto altro

Cesena

CESENA. Catalogabile alla voce “eventi”, il concerto dei Pil di domenica 29 luglio (ore 22) alla Rocca Malatestiana, travalica i confini della musica e si inoltra in quelli della storia. Ma partiamo dall’inizio.

Gennaio 1978. I Sex Pistols sono appena arrivati negli Stati Uniti per quello che doveva essere un lungo e trionfale tour, dopo l’uscita, l’anno precedente, del loro devastante debutto, “Never mind the bollocks. Here’s the Sex Pistols”. Tuttavia dopo appena due settimane la band, dilaniata da mille tensioni interne, scoppia. Il leader, cantante e vera testa pensante, Johnny Rotten, ha però in mente altri progetti e senza perdere tempo se ne vola direttamente a New York, dove qualche mese più tardi, recuperando il suo nome di battesimo, Johnny Lydon, fonda i Public Image Ltd. Il resto è storia.

Quello stesso anno, su Emi, esce “Public Image: first issue”, un album fondamentale per il movimento che verrà in seguito definito post punk. Lydon infatti è già disgustato dalla scena punk e vuole sonorità che vi si allontanino il più possibile. Insieme all’ex chitarrista dei Clash Keith Levene, al bassista Jah Wobble e al batterista canadese Jim Walker, Lydon arriva a un disco che porta il suono punk a diventare completamente un’altra entità. Fondendo elementi di dub, progressive rock, noise e atonalità, e guidato dall’egoismo lirico di Lydon – nonché dalla sua predilezione verso la morte e l’horror – “First issue” fu tra i pochi album di fine anni Settanta che ebbero qualcosa di duraturo da dire sul futuro della musica rock.

L’anno seguente, il 1979 (in cui si annovera anche la morte di Sid Vicious) è quello del botto per i Pil: dopo vari cambi di formazione, il gruppo decide di investire i pochi fondi a disposizione per una confezione assolutamente inedita per il nuovo lp. “Metal box” viene infatti distribuito (in Europa, perché sul mercato statunitense esce come doppio album rinominato “Second edition”) all’interno di una scatola metallica, diviso in tre vinili da 12 pollici. Il disco è un capolavoro assoluto, uno dei migliori di un anno pazzesco (tanto per dire, nel 1979 escono “Unknown pleasure” dei Joy Division, “London calling” dei Clash, “Fear of music” dei Talking Heads, nonché gli album d’esordio dei Cure e dei Fall), un lavoro senza compromessi che influenzerà a dismisura il suono dei gruppi a venire.

Fino a “That what is not” del 1992, i Pil producono un successo dopo l’altro, scalando le classifiche di mezzo mondo. Poi ecco uno iato che dura ben 17 anni, finché nel 2009 Lydon decide che è il momento di rimettere in pista la band. Vedono così la luce due album adorati dalla critica e dal pubblico come “This is Pil” del 2012 e “What the world needs now” del 2015.

Il concerto cesenate – che celebra i quarant’anni della carriera dei Public Image Ltd. – si preannuncia dunque come una ghiottissima occasione per vedere una band di culto che, tra l’altro, dal vivo non ha perso un grammo della sua energia originale.

Info: acieloaperto.it

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