Transmissions alla settima vira sul folk

RAVENNA. Dopo sei edizioni che hanno spaziato in tutti gli ambiti della musica sperimentale e di ricerca, il festival Transmissions 2014 – organizzato come di consueto dall’associazione culturale Bronson da giovedì 20 a sabato 22 marzo – sposta il proprio focus su un altro settore musicale (pur mantenendo rilevanti presenze della scena avanguardistica).

 

E cioè vira sul folklore e la musica popolare, creando, grazie alla direzione artistica affidata al duo americano A Hawk and a Hacksaw (Jeremy Barnes e Heather Trost), un ipercinetico cortocircuito tra Europa dell’est, Nord Europa e Sud-Ovest degli Stati Uniti. «Questa edizione di Transmissions segna l’apertura di un nuovo ciclo – evidenzia Christopher Angiolini di Bronson –. Se prima si è scandagliato il lato più oscuro della musica d’avanguardia, ora si apre una nuova fase dedita alla musica popolare, pur mantenendo tanti anelli di congiunzione con le prime sei edizioni del festival».

Ancora una volta, dunque, a Ravenna approda il meglio della musica internazionale, incarnata da un cast di plurima provenienza composto da Mouse on Mars (Germania), Deerhoof (Usa), Fire! (Svezia), A Hawk And A Hacksaw (Usa), Ovo (Italia), Father Murphy (Italia), King Naat Veliov & The Original Kocani Orkestar (Macedonia), Bajsa Arifovska with Zoran Dzorlev and Ratko Dautovski (Macedonia), Nedyalko Nedyalkov (Bulgaria), Cuneyt Sepetci (Turchia), Balazs Unger (Ungheria), Ozanit Alaattin (Turchia) e Raven Chacon (Navajo Nation/Usa).

«La scelta del cast artistico voleva essere una sorta di cartina di tornasole delle nostre influenze – spiega uno dei due curatori, Jeremy Barnes –, quindi certamente i Balcani, ma anche spunti e ispirazioni più sottili e sotterranee. Inoltre ci premeva avere due eccellenti band italiane che abbiamo conosciuto nei nostri tour in questo paese, ossia OvO e Father Murphy. Coi primi siamo in contatto da qualche anno, gli altri invece stanno per registrare un disco ad Albuquerque, nostra città di residenza in New Mexico, proprio insieme a un membro dei Deerhoof, che suoneranno giovedì».

Una serie di artisti dunque che più che mai trasforma Transmissions in un vero e proprio ponte tra le culture (musicali e tout court), in un momento in cui la città di Ravenna ha compiuto un passo importante nella sua candidatura a diventare Capitale europea della Cultura 2019.

«A Transmissions certo non è mai mancata la vocazione internazionale – ricorda Alberto Cassani, coordinatore di Ravenna2019 – aspetto che ritengo vitale per qualsiasi iniziativa culturale. In sette anni questo festival si è ritagliato uno spazio davvero importante nella programmazione cittadina».

Ambientato in tre luoghi diversi – Artificerie Almagià, Bronson e Fargo Cafè – Transmissions VII si pone ancora una volta come un’antenna in grado di captare (come se si trattasse, appunto, di “trasmissioni”) le proposte più interessanti offerte dalla musica contemporanea mondiale e di attrarre in città spettatori provenienti da ogni parte del mondo.

Il prologo stasera al Fargo Cafè: alle 19 si inaugura la mostra di Gianluca Costantini “Transmissions @ Channeldraw”. Concerti al via da giovedì 20 al Bronson – sul palco dalle 21 OvO e Raven Chacon, Fire! e Deerhoof –, quindi venerdì 21, prima con l’irresistibile fanfara itinerante che partirà alle 18.45 dal Fargo, poi con i live all’Almagià (ore 21, con King Naat and the Original Kocani Orkestar, preceduta da tutti gli altri artisti dell’est Europa), per finire sabato 22 di nuovo al Bronson con gli stessi A Hawk and a Hacksaw insieme a Cüneyt Sepetçi, Bálasz Unger e Ozanit Alaattin, Father Murphy e Mouse on Mars.

Info: bronsonproduzioni.com

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