La dannata devozione figlia della sua tragedia

Rimini

RIMINI. «Oggi posso dire tranquillamente che la musica ha salvato e continua a salvare la mia vita. Io sono devota, non è qualcosa che si può scegliere, è semplicemente così». Chissà se ri riferisce anche alla tragica morte del suo fidanzato Jeff Buckley – annegato a Memphis nel 1997 – Joan Wasser, nome d’arte Joan as Police Woman, cantautrice americana che si muove da sempre tra romanticismo e sperimentazione. Questa sera è in concerto alla Corte degli Agostiniani sul palco di “Percuotere la mente”, rassegna pop della Sagra musicale Malatestiana.

“Damned devotion” è il titolo del suo ultimo album, che lei stessa ha definito come «il più scuro e riflessivo»: c’è tutto il mondo della musica black, il soul jazz più sofisticato e intimista, e quello indie folk più dark. Un piccolo trionfo di scrittura che tocca livelli di pura onestà, incertezza e accettazione della qualità effimera dell’esperienza umana. «Con “Damned devotion” mi sono mossa su un terreno più sperimentale – ha spiegato l’artista – A volte più melanconico. Non direi triste, ma sicuramente molto introspettivo. Ha a che fare col romanticismo. Il fatto è che sono una persona molto romantica».

Joan, classe 1970, ha cinque album all’attivo, acclamati da pubblico e critica, tanto da essere definita dal Times «the coolest woman in pop».

Biglietti a 18 euro. Inizio concerto ore 21.15.

Info: 0541 793811

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