Ritorno all’adorazione nell’abbazia di Scolca con Giorgio Vasari

Rimini

RIMINI. Un dialogo fresco e antico tra l’arte e la Chiesa nell’ascolto e nella visione di un’originale rappresentazione teatrale in un luogo storico per Rimini. Mercoledì sera 21 giugno alle 21.15 – in occasione dei seicento anni della fondazione dell’Abbazia di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca – andrà in scena “Ad cultum. Ritorno all’adorazione”, un vero e proprio tableau vivant del quadro L’adorazione dei magi di Giorgio Vasari con una cinquantina di persone in scena, tra musicisti, attori e figuranti, a ingresso gratuito per il pubblico.

L’edificio religioso riminese – come spiega Luca Cesari nel libretto di sala – ha conosciuto una vera e propria rinascita grazie a don Renzo Rossi, un abate-parroco che in pochi anni ha fatto uscire dal cono d’ombra l’antico monastero dei monaci olivetani, rimettendo in luce il santuario attraverso l’interazione tra vita spirituale e dimensione estetica, tra religione e bellezza estetica.

«Sono trascorsi ben 8 anni dall’ultima rappresentazione – a dirlo è la regista Annalisa Ciacci –; per questo motivo, rispetto all’allestimento precedente, sono state portate alcune innovazioni non estranee però al disegno originale. Il titolo di questa messa in scena vuole significare un desiderio di ritorno all’adorazione».

Questa rappresentazione è formata da tre parti. La prima parte si svolge sul sagrato della chiesa, luogo in cui su note di musiche rinascimentali scendono i Musici Danzanti, il Potere Spirituale Olivetano vestito in giallo e il Potere Temporale in rosso, due levatrici e Giorgio Vasari.

Per la seconda parte, la scena si sposta all’interno dove, nel buio dell’abbazia, una luce evidenzia un gruppo di figuranti vestiti di bianco che rappresentano chi ha vissuto le grandi tribolazioni del Novecento; vengono recitati infatti i versi “Le stelle si oscurano” di Nelly Sachs, autrice sopravvissuta alla Shoah.

Nella terza l’opera del Vasari prende forma: al comparire della Vergine che davanti all’altare ringrazia Dio con il Magnificat, il gruppo dei fedeli vestiti di bianco recita salmodiando l’Ave Maris stella per poi lentamente definire il dipinto che via via si ricompone e i personaggi vanno a ricreare il gruppo centrale del quadro.

«Spero che la città risponda con entusiasmo all’invito – conclude la regista riminese –. Abbiamo cercato di unire bellezza e qualità, doti da sempre coltivate in questa abbazia».

In scena per la parte musicale: Arianna Lanci, mezzosoprano, Perikli Pite, violoncello barocco, Malgorzata Maria Bartman, viola barocca, Alessandra Bottai e Francesca Camagni, violino barocco, Lorenzo D’Alessio, arpa. Per la danza Roberta Mussoni, voci recitanti Gianluca Reggiani, Maria Costantini, Caterina Barbieri e Paolo Piraccini.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui