L’unicorno di “Artisti in piazza” cavalca da Pennabilli a Rimini

Rimini

PENNABILLI. Dal 14 al 17 giugno gli Artisti in piazza arrivano a Pennabilli, per la 27ª edizione del “Festival internazionale delle arti performative” in groppa all’unicorno, emblema grafico-mitologico (realizzato dal giovane pennese Gregorio Giannini), elaborato con lo stile grafico “glitch” e usato per indicare un piccolo disturbo non prevedibile che spezza il ritmo.

L’unicorno è dunque la metafora immaginifica di un festival che, con le sue oltre 150 compagnie (di cui 50 internazionali) di teatro, musica, nouveau cirque, danza, clownerie, teatro di figura, che si esibiscono in 27 punti spettacolo tra cui il Palacirco, 400 repliche, tre circhi, tanta musica, laboratori, workshop, per grandi e per bambini, residenze creative, 100 banchi di artigianato, cibo per tutti i gusti, 40mila presenze, ogni anno, arriva a “disturbare” o meglio a scuotere anima e corpo, provocando effetti inaspettati.

In questi termini è stata presentata ieri l’edizione 2018 dal direttore artistico Enrico Partisani, che lo ha creato e lo organizza da sempre, e dal presidente della Provincia Andrea Gnassi, per il quale «il festival degli Artisti in piazza è una mosca bianca nel panorama più ampio di eventi spesso senza originalità esportati qua e là. Questo è un piccolo grande capolavoro che in modo eccezionale unisce passione, arte, paesaggio, cibo, borghi, così da renderlo unico».

Serve assumerne più consapevolezza per capire come imbastire nuove relazioni col territorio, perché «è anche un prodotto turistico che dimostra che con la cultura si mangia attivando un’ampia filiera economica».

In sostanza in futuro dovrebbe diventare «un driver, cioè un motore culturale ed economico per la comunità e la vallata».

E quest’anno si comincia a dialogare col territorio a partire da Rimini, in attesa che questa relazione si consolidi allorquando sarà pronto il Museo Fellini. La grande novità 2018 è questa e lo è anche per il festival che da anni perseguiva l’obiettivo. Trait d’union la presenza del Cirque Bidon, diretto da François Rauline, una compagnia-carovana di sei carrozze trainate da cavalli, con una ventina di artisti, che col nuovo spettacolo “Entrez dans la danse!” debutta a Pennabilli e vi rimane dall’11 al 16 giugno per poi scendere a Rimini e fare spettacolo nell’invaso del Marecchia, dal 19 fino al 1 luglio, passando per il fiume Marecchia.

«Si realizza il Sentiero del fiume, uno dei progetti sospesi di Tonino Guerra che col figlio Andrea abbiamo deciso di attivare».

Bidon, che ha maggiormente contribuito alla nascita di quello che oggi si configura come il circo contemporaneo europeo, resterà in Emilia-Romagna per un tour di 3 mesi, fino al 5 settembre, toccando numerosi comuni.

Sempre di circhi si parla a Pennabilli con gli chapiteaux di due compagnie d’eccezione: MagdaClan e Side/My!Laika.

Tra le altre novità il debutto dello spettacolo “Bizangos”, della compagnia francese Rara Woulib, che dai primi di maggio coinvolgerà il Coro di Pennabilli, in un racconto fantastico fra vecchie rovine e campi, canti sacri e rituali sincretici. Altra prima molto attesa quella della Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse e Balletto Civile, allestita nel tendone del circo per celebrare il mito del Minotauro.

Innovazioni anche sotto il profilo logistico: arrivano dall’Inghilterra le camere d’albergo itineranti “The pop up hotel”, per un’esperienza (sotto una sorta di tepee dei nativi americani) alla portata di tutti, in due versioni, festival e basic, in grado di ospitare quattro persone ciascuna. E infine la nuova App che permette anche la creazione di una propria “wish list” personalizzata.

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