Scrittura festival, tre giorni fitti di libri e incontri

Rimini

RAVENNA. Prima di trasferirsi nella Romagna estense per altri incontri che ci terranno compagnia fino al 27 maggio, Scrittura festival entra nel vivo, proponendo nella città bizantina tre giorni fitti di appuntamenti davvero interessanti.

Nel pomeriggio di oggi, al teatro Rasi, un terzetto d’eccezione affronterà il tema degli “eroi e antieroi nel teatro e nel romanzo”. La vaghezza del titolo è salvata dalla qualità dei relatori: Daria Deflorian, attrice, drammaturga e regista che i ravennati hanno già potuto incontrare durante la stagione teatrale grazie allo spettacolo “Il cielo non è un fondale”, scritto assieme a Antonio Tagliarini; Marco Martinelli, regista e fondatore del Teatro delle Albe; e Matteo Marchesini, critico letterario, scrittore e poeta, una delle penne più affilate della sua generazione. Alla sera ci si sposta alla Classense per sentire Sergio Rizzo, acclamato coautore de “La casta” assieme a Gian Antonio Stella, un libro che molto ha influito sulla politica italiana dal 2007, quando fu scritto. Rizzo parlerà del suo ultimo lavoro, uscito quest’anno per i tipi di Feltrinelli, intitolato “Il pacco. Indagine sul grande imbroglio delle banche italiane”.

Giovedì e venerdì il festival prende posto nel cuore della città, in piazza Unità d’Italia. Il 17 maggio, alle 18, Leonardo Colombati presenterà il suo ultimo romanzo “Estate”, edito da Mondadori. Quando debuttò nel 2005 con “Perceber”, Colombati fu addirittura affiancato a Saviano e Piperno come salvatore della letteratura italiana. Oggi dirige la scuola di scrittura che ha fondato assieme a Emanuele Trevi, la Molly Bloom. Alle 21 spazio a un ospite ormai cult nel panorama delle patrie lettere: Paolo Giordano. A dieci anni da “La solitudine dei numeri primi”, lo scrittore torinese torna a raccontare la giovinezza con il romanzo “Divorare il cielo”, edito da Einaudi.

Venerdì 18 maggio il festival sfoggia un cast di pesi massimi. A partire dalle 17 si alterneranno alcuni fra i grandi protagonisti della cultura italiana degli ultimi anni, come Marco Baliani. Alle 17 l’attore di Verbania, che abbiamo amato in “Kohlhaas” e che abbiamo potuto vedere nel 2017 all’Alighieri con Accorsi in “Giocando con Orlando”, rifletterà sull’abilità che l’ha portato a calcare le scene di tutta Italia: la narrazione. Alle 18 Marco Paolini e Gianfranco Bettin presenteranno il loro libro “Le avventure di Numero Primo”, edito da Einaudi, testo da cui è già stato tratto l’ultimo spettacolo dell’attore di Belluno. Paolini non ha bisogno di presentazioni: si tratta di uno dei maestri indiscussi del teatro italiano, autore di capolavori contemporanei come “Il racconto del Vajont”, “I-Tigi Canto per Ustica” e di quell’affresco sentimental-popolare che sono gli “Album”. Assieme a Bettin, politico veneto ed ecologista, Paolini ha scritto questo strano romanzo che sembra parlare del futuro parlando in realtà del presente, con un protagonista peculiare: un bambino concepito da un’intelligenza artificiale.

Chiudiamo con l’ultimo incontro, venerdì alle 21. Ermanno Cavazzoni, un altro grande esponente della letteratura italiana, maestro della cosiddetta “scuola emiliana” che si è cristallizzata negli ultimi 20 anni attorno a qualche nome più o meno conosciuto (Celati, Nori, Cornia, Benati), presenterà il libro “La galassia dei dementi”, edito da La Nave di Teseo. Affiancando la consueta ironia, il gusto per il surreale che già sedusse Fellini (l’ultimo film del maestro di Rimini, “La voce della luna”, è stato sceneggiato proprio assieme a Cavazzoni) a un materiale inedito e versatile come la fantascienza, Cavazzoni ha scritto un romanzo che è stato definito «un poema eroicomico in prosa».

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