Se Verdi balla con Wagner Monica

Rimini

CESENA. Nel nome di Verdi e Wagner e di due capisaldi operistici come “Aida” e “Tristano e Isotta” è nata una operazione culturale di danza e una nuova opera contemporanea. È “La doppia notte. Aida e Tristan” di Monica Casadei di Artemis danza che ha debuttato a giugno al Comunale di Bologna. Allestito in prova al Bonci nel maggio scorso, il balletto debutta domani alle 21 nel medesimo teatro cesenate. In Romagna tornerà il 21 marzo al Novelli di Rimini e il 17 aprile al Rossini di Lugo.

Ogni appuntamento prevede in scena nel finale l’ingresso di comparse delle scuole d’arte; a Cesena collaborano una quindicina di allieve della scuola danza di Federica Zani. La novità del lavoro di Monica Casadei (di padre faentino) è una partitura che nata per il bicentenario di Verdi e Wagner, trova un filo “narrativo” coniugando alcune parti delle due opere. «È un unicum “fluido”, precisa la coreografa, ove Wagner confluisce in Verdi e viceversa, in un fluire continuo dei due drammi senza sosta, sui temi di amore e morte».

Caratteristica che i diciotto danzatori della compagnia esprimono con una danza di intensità, passione, fisicità, sentimento, in succinti costumi La Perla. La coreografia è nata dalla scrittura di una partitura inedita di Claudio Scannavini docente del conservatorio Bruno Maderna che ha selezionato le parti “notturne” dei due drammi musicali, facendoli rivivere in un unicum indipendente di amore e morte (di Aida e Isotta). Ciò con l’ausilio di proiezioni di spazi astratti, evocativi di una natura solitaria di mare, deserti, luoghi aperti che sembrano invitare a spalancare lo sguardo sulla vastità dell’animo. La creazione, al debutto danzata con orchestra dal vivo, nel tour si avvale della registrazione effettuata dall’Orchestra del Comunale di Bologna.

Per la coreografa Casadei ha segnato pure una nascita ancora più straordinaria: la sua prima maternità a 47 anni di tre gemellini Diana, Dalila, Dario, portati in grembo durante l’intera lavorazione, nati a fine luglio. Mentre La compagnia Artemis in estate e autunno ha rappresentato “La doppia notte” e “Traviata” anche a Los Angeles, Chicago, Mosca, Cracovia.

Insomma Monica, una sfida raggiunta quella di conquistare il pubblico tradizionale dell’opera con una lettura anomala di Verdi e Wagner?

«Nonostante il rischio ci ho sempre creduto. È nato pure un nuovo rapporto fra una compagnia privata e un ente lirico; danzatori di Artemis sono stati coinvolti in opere del Comunale bolognese come Oneghin e Parsifal con regia di Romeo Castellucci».

Lei invece coinvolge comparse di scuole locali.

«È un’altra esperienza che sta portando frutti; artisti in erba sono chiamati in pochi minuti e con semplici posture, a sprigionare il proprio stato d’animo, ad esaltare la propria urgenza, a esprimere l’essenza del teatro».

Come prosegue il suo 2014?

«Con un omaggio a mamma Africa, Miriam Makeba».

Info: 0547 355959

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