Fausto Paravidino fa a pezzi l'amore

RIMINI. L’amore che nasce e poi si spegne. Quello che da ali di libertà diventa legame stretto, soffocante. Quello che si accende, ma di malumore.

Quello che si è dissolto tra le parole di futili litigi: per colpa degli impegni lavorativi, dei calzini che non andavano in lavatrice, della mancanza di entusiasmo, delle idee politiche, del letto mal rifatto, della suocera. Insomma di tutto e di niente.

Torna a parlare del sentimento più misterioso e dei sottili, fragili fili che uniscono le persone il regista e autore teatrale Fausto Paravidino, che porta in scena questa sera al Novelli “Exit” (turno D – altri percorsi, in abbonamento). Sul palco una coppia, interpretata da Nicola Pannelli e Sara Bertelà (vincitrice del premio “Le maschere del teatro italiano 2013” come miglior attrice protagonista) che, ricordando i celebri protagonisti dei migliori film di Woody Allen (“Io e Annie” su tutti), litigano e si confessano, parlano e cercano di capirsi, si arrovellano tra loro e con il pubblico per comprendere le ragioni della fine della loro storia d’amore. Battute fulminanti, dialoghi ironici che si alternano a umori malinconici, ad accenti comici e drammatici. Si parla della politica, dei figli, della gelosia, del sesso, delle incomprensioni, di loro stessi ormai proiettati verso fuori. Quelli che erano “affari interni”, affari di coppia, sono diventati “affari esteri”. Sì perché a un certo punto nelle loro vite entrano una giovane studentessa universitaria (interpretata da Iris Fusetti) e un altro uomo (Davide Lorino). Le cose si complicano, le vicende si intrecciano, i problemi si moltiplicano con colpi di scena, decisioni inaspettate e un finale in cui tutti i nodi vengono al pettine. In scena universi psicologici diversi, insoddisfazioni e desideri, introspezioni e specchi della società in cui si ride e si piange, ci si interroga, ci si abbraccia e ci si sente soli su un palco in cui campeggiano luci al neon per indicare luoghi e direzioni: il bar, la pizzeria, la casa, l’esterno e l’insegna exit che appare come una via di fuga metropolitana, un allontanarsi dal partner e da se stessi.

Una pièce dal taglio cinematografico, tra piani sequenza e quadri brevi che si rivolgono allo spettatore per coinvolgerlo, avvicinarlo, interpellarlo, una commedia dal ritmo veloce, scorrevole per il genovese Paravidino che proprio grazie ai suoi testi attualissimi e alla sua regia fluida ed efficace ha vinto diversi premi e ottenuto riconoscimenti dalla critica e dal pubblico: nel 2002 lo spettacolo “2 fratelli” vince il Premio Ubu novità italiana, nel 2004 “Natura morta in un fosso” vince la prima edizione del Premio Gassman per il miglio testo italiano e nel 2007 di nuovo il Premio Ubu per la traduzione de “La chiusa” di McPherson.

Spirito eclettico, Paravidino non è solo teatro, ma anche radio, televisione e cinema.

Le scene qui sono di Laura Benzi. Musiche di Giorgio Mirto. Inizio alle ore 21. Info: 0541 793811.

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