Il "gigante buono" di Cesenatico

Rimini

Percorrendo via Fiorentini si arriva nella Piazzetta delle Erbe di Cesenatico dove giganteggia il “murale” della veduta del porto canale dipinto da Walter Masotti (Faenza 1925-Cesenatico 1997) nel 1975.

Si tratta di un’opera imponente che oltre a confermare le notevoli doti grafiche e pittoriche dell’autore rappresenta un gesto di profondo affetto per la città lo ha accolto e nella quale ha trascorso la sua vita. Il porto, rappresentato con grande realismo e in una perfetta prospettiva, mostra le sue architetture e tutta la vivacità umana che ruota attorno ad esso. In primo piano sono ripresi i pescatori sulla barca, raccolti in prossimità delle casse di pesce mentre due di loro stanno preparando la “rustida” e un terzo regge la cima del secchio buttato in acqua per poi lavare il ponte. A seguire una lunga teoria di pescherecci ormeggiati su entrambe le banchine del canale e sullo sfondo il profilo della chiesa di San Giacomo e del suo campanile. Purtroppo, nonostante i ritocchi eseguiti dall’autore e da Albonetti nel 1995, l’opera versa in condizioni critiche per i distacchi di superficie pittorica che ne compromettono inesorabilmente la sopravvivenza. È un peccato perché il murale è ben conosciuto nel mondo tanto che nel 2008 è stato prescelto dalla Fao per la copertina del cofanetto di 4 cd Seafood in Europe che descrive le specie ittiche presenti sui mercati europei e internazionali. In realtà le opere di Masotti viaggiano più di lui che si è allontanato sempre poco dal suo studio. Le troviamo distribuite in collezioni private e pubbliche in Italia e in tutta Europa, dalla Germania all’Olanda, al Belgio, alla Francia. La biografia del pittore è estremamente scarna e solo grazie al poeta Leo Maltoni sappiamo che arriva a Cesenatico molto giovane dopo aver iniziato a dipingere a Bologna poi in Francia a Parigi, a Montpellier e per un periodo più lungo in Camargue. Si integra rapidamente con l’ambiente del porto leonardesco diventando un protagonista della vita del borgo marinaro.

Radioamatore, ambientalista e cicloamatore appassionato tanto da fondare tra le varie iniziative, l’associazione “Giubbe Rosse” per la salvaguardia dei beni ambientali ed essere fra i fondatori del Gruppo Ciclistico Fausto Coppi. Masotti mantiene nel tempo un rapporto privilegiato con lo scrittore e poeta Marino Moretti che ha casa sul porto che lo chiama affettuosamente il “gigante buono” vista la stazza del pittore.

Solo nell’estate del 2007, a dieci anni dalla scomparsa dell’artista, il Comune di Cesenatico con l’Istituto Regionale per i Beni Artistici Culturali e Naturali, organizza la mostra Omaggio a Walter Masotti distribuita in tre diverse sedi espositive, la Galleria Comunale d’Arte (Piccola antologia), Casa Moretti (I segni dell’anima) e il Museo della Marineria (Cara Cesenatico). Curatori dell’esposizione e del catalogo sono Claudio Ceredi e Orlando Piraccini con la collaborazione di Leo Maltoni, Davide Gnola, Manuela Ricci e Rosanna Ricci. La mostra rivela un Masotti non solo abile vedutista ma anche dedito ad altri generi come il ritratto, la natura morta, gli interni e i soggetti sacri, realizzati con le diverse tecniche nelle quali è maestro come l’olio, l’acquerello, il disegno e l’ incisione anche su lamina d’argento.

Piraccini, nella presentazione della mostra, puntualizza come la mancanza di “fortuna critica” del pittore sia da ricercare nel suo scarso e difficile rapporto con i “meccanismi” dell’arte, vista la sua assenza dai circuiti delle mostre, unita al rifiuto di corporativismi culturali e la poca considerazione per il mercato d’arte tradizionale.

Masotti rimane un pittore facile da amare, solido e capace, che affascina per la semplicità e la poesia espressi con la freschezza del colore e la leggibilità del segno.

(s.s.)

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