Premio Pagliarani, ecco i vincitori

Rimini

ROMA. Rosaria Lo Russo per la sezione Poesia edita per la raccolta “Controlli” e Simone Marcelli per la Poesia inedita sono i vincitori della terza edizione del Premio letterario nazionale Elio Pagliarani, presieduto da Cetta Petrollo Pagliarani e Lia Pagliarani e dedicato al poeta e critico teatrale riminese (Viserba, 25 maggio 1927 – Roma, 8 marzo 2012).

Due sezioni, rispettivamente dedicate al campione di tuffi Klaus Dibiasi e al poeta persiano del XIV secolo Hafez di Shiraz, nella raccolta vincitrice di Lo Russo. Per il critico Roberto Milana: ‹‹le loro lamentazioni mai di furori astratti portano il segno degli eventi della perfezione agonistica e di quella amorosa segnata da stati chimici speciali del corpo e del sentimento. Tradotti stilisticamente in un naturalismo sospeso e seriale, effetto del procedimento sperimentale della riscrittura accompagnata dalle intermittenze del video di Daniele Vergni. Dopo quarant'anni nei modi ora più fermi e articolati della memoria per l'atleta e in quelli dialoganti coi dettagli del corpo amato dell'anziano poeta, il dolore e la perdita indotti dal passo barbaro del tempo tendono a equilibri superiori, ai controlli, come dice il titolo, del linguaggio fino alle nenie misteriose che consolano››.

L’annuncio dato dalla giuria presieduta dalla poetessa Giulia Niccolai, a cui ha fatto seguito la premiazione dei vincitori, è stato dato ieri (6 novembre) nel corso della cerimonia tenutasi alla sala Squarzina del Teatro Argentina.

A Carlo Bordini, premiato per la sua carriera, è stata consegnata l'opera d'arte “Rosso Pagliarani” donata al Premio dal maestro Emilio Isgrò.

I versi di Bordini, influenzati dall’opera di autori come Eliot, Gozzano, Apollinaire, possono essere chiamati “poesie narrative”. Già nel 1975 Enzo Siciliano lesse un'opera «densa di notizie così specifiche che sono ancora sorpreso di averle trovate con tanta tempestività». La sua raccolta “Sasso” è stata pubblicata da Scheiwiller nella collana Prosa e poesia diretta da Alfonso Berardinelli. Nel 1976 ha scritto su Pier Paolo Pasolini il saggio “Un coraggio a metà”. Sempre negli anni Settanta, ha curato insieme a Antonio Veneziani il volume “Dal fondo. La poesia dei marginali”. Unico poeta italiano a essere ospitato al Festival de poesia nicaraguese di Bogotà, ha scritto dopo questi viaggi, “Non è un gioco. Appunti di viaggio sulla poesia in America Latina” in cui definisce la poesia «un piatto povero».

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