Guns N' Roses, il grande ritorno

Imola

IMOLA. Ogni giorno che passa cresce l’attesa per il concerto dei Guns N’ Roses all’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola di sabato 10 giugno, unica data italiana del gruppo statunitense di Axl Rose, Slash e “Duff” McKagan, ancora una volta fianco a fianco su uno stesso palco dopo lo show in Argentina di 24 anni fa, in una tournée cominciata nel 2016.


Il “debito” con Imola
Non è troppo esagerato affermare che i Guns avessero un debito con Imola e con il circuito sulle rive del Santerno. Avrebbero dovuto essere gli headliner della seconda giornata della quarta edizione del Jammin’ festival, il 17 giugno del 2001. Poche settimane prima della manifestazione, però, arrivò la notizia della cancellazione della loro partecipazione, e al loro posto sul palco della curva Rivazza salirono gli Offspring. Ma anche se i Guns si fossero esibiti, della formazione che ha cambiato il corso della storia della musica hard rock e metal ci sarebbe stato esclusivamente il cantante Axl Rose. Il chitarrista Slash aveva abbandonato il gruppo già cinque anni prima, a seguito di divergenze al tempo non sostenibili né risolvibili con Axl Rose, e il bassista “Duff” McKagan lo aveva seguito nel 1997.
Dunque, la reunion di cui si era cominciato a parlare a dicembre di due anni fa, e ufficializzata a gennaio 2016 con l’annuncio della partecipazione al festival di Coachella di Indio, in California, è una di quelle occasioni che non si possono perdere per niente al mondo.

La scaletta
Guardando alle scalette dei primi quattro concerti della band nel Vecchio continente (allo Slane Castle in Irlanda il 27 maggio, a Bilbao il 30 maggio, a Lisbona il 2 giugno e a Madrid domenica scorsa), il pubblico di Imola si può aspettare ventisette canzoni.
Nella prima parte, spazio a It’s so easy, Mr. Brownstone, Chinese democracy, Welcome to the jungle, Double talkin’ jive, Better, Estranged, Rocket queen, You could be mine, This I love, Civil war, Coma, un assolo di chitarra di Slash, Sweet child o’ mine, Out ta get me o My Michelle (suonata per il momento esclusivamente a Bilbao), November rain e Nightrain.


Omaggio a Chris Cornell
La scaletta non tralascia un tributo a Chris Cornell, artista recentemente scomparso, con Black hole sun dei suoi Soundgarden, e a Nino Rota con l’esecuzione strumentale del Love theme from The Godfather.


Le cover e i bis
Grandi pezzi quelli previsti: Live and let die dei Wings, Wish you were here dei Pink Floyd, Knockin’ on heaven’s door di Bob Dylan e una quarta fra New rose di The Damned (in scaletta in Irlanda e a Lisbona) o Attitude dei Misfits (a Bilbao e a Madrid).
Più variegati i quattro bis: due a scelta fra Patience, There was a time, Sorry, Don’t cry e Whola lotta Rosie, la cover The seeker di The Who e Paradise city in chiusura.

Coreografia
Il fan club italiano del gruppo è già al lavoro per una coreografia molto particolare: «Quando la band andrà nel backstage, prima dei bis, non il solito coro, prevedibile e, come successo a Torino, comandato», scrivono i gestori della pagina Facebook “Sex, drugs and Guns N’ Roses”.
«Niente “Guns N’ Roses” scandito ma “Get in the ring, get in the ring, get in the ring” (il titolo di un brano contenuto nell’album Use your illusion, ndr). In 90.000, per cinque minuti, senza mai smettere. Più casino di quando a Imola girava la Formula 1!».
La ciliegina sulla torta? «Chi ha voglia, e l’appello è rivolto soprattutto a chi sarà più avanti verso il palco, striscioni con i nomi delle riviste e degli editori citati nella canzone Get in the ring: Andy Secher a Hit Parader, Circus Magazine, Mick Wall a Kerrang, Bob Guccione Jr. a Spin», aggiunge il fan club. «Pensate alla faccia di Axl che legge quei nomi... impagabile. L’obiettivo è colpire la band. La suoneranno? Non credo. Un accenno con la chitarra? Può essere. Un pensiero di Axl al pubblico italiano? Probabile. Un posto nei libri o un pensiero speciale su Twitter per noi? Ci sta! Uno spezzone del concerto di Imola in un prossimo video come successe con Dead horse? Perché no? Mal che vada... un bootleg con un coro che in nessun concerto dei Guns si è mai sentito».

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