Braschi e Marianne Mirage: «Un bel traguardo e un nuovo inizio»

Rimini


SANREMO. Subito eliminati. L’avventura sanremese di Braschi da Santarcangelo e Marianne Mirage da Forlì è durata il tempo di una canzone. Ma adesso comincia il bello.
Marianne, com’ è il giorno dopo?
«L’amarezza c’è, ma la soddisfazione la supera. Ho avuto messaggi di sostegno da tanti, anche da Giuliano dei Negramaro, lui pure venne subito eliminato. Oggi il mio brano è primo in radio, cosa che mi ripaga in parte della delusione».
Cosa le ha detto Caterina Caselli, la sua mentore?
«Ci siamo sentite telefonicamente, lei era ovviamente amareggiata perché ama vincere a Sanremo, ma ha detto: “Non ci faremo certo abbattere”».
Ripassando a mente fredda la sua esibizione, si è data una spiegazione della eliminazione?
«Mah, ho cantato per prima, in apertura di seconda serata, già questo è un fattore di difficoltà. Ma so che la mia performance è piaciuta, io stessa sono rimasta soddisfatta. Il televoto è sempre un’incognita, in realtà non ho ben capito la diversa percentuale dei voti della giuria tecnica e popolare. I critici hanno comunque scritto cose molto belle, ed Enzo Miccio ha definito il mio look molto elegante».
Mal comune mezzo gaudio, pensando all’uscita del conterraneo Braschi?
«Mi dispiace per Federico, potevamo essere due romagnoli che se la giocavano in finale. A fine serata siamo stati ospiti della Gialappa’s, così abbiamo avuto modo di riderci su».
E adesso, come prosegue?
«Oggi esce il mio ep “Le canzoni fanno male”. Fra i cinque pezzi c’è pure “Corri”, già presente nel mio precedente disco “Quelli come me”. È stato scelto dal regista Pupi Avati per il suo film tivù “Il fulgore di Dony” che verrà trasmesso a fine febbraio. È un grande onore».
Una dedica?
«Ai miei genitori, e alla curva Mirage che mi aiuta tutti i giorni. Babbo e mamma sono felici, anche se hanno detto che avrei meritato di più».


Anche il giovane santarcangiolese non si abbatte. Sanremo è pur sempre un bel punto di partenza. «Un traguardo esserci arrivati e, da oggi, un nuovo inizio da cui ripartire». Federico Braschi, nonostante l’eliminazione, conferma come per lui l’esperienza sia da considerare soprattutto come l’inizio di una nuova fase della sua carriera. Oggi esce infatti il suo nuovo disco, “Trasparente”, a cui seguirà un tour che inizierà con dei live instore in tutta Italia.
«È un disco a cui tengo tantissimo e a cui ho lavorato molto insieme ai musicisti che erano all’Ariston con me, Massimo Marches (riminese) e Alberto Amati (santarcangiolese come Federico). Un disco che vira in maniera forte e decisa su un cantautorato più pop, pur mantenendo sonorità di sapore internazionale. Il calendario del lancio è ancora in via di definizione, stiamo chiudendo delle nuove date proprio in questi giorni».

Ha ricevuto tante manifestazioni di affetto: ce n’è stata qualcuna che le ha fatto più piacere di altre?
«Penso sia proprio “grazie” la parola che ho pronunciato di più in questi giorni. I commenti a cui tengo di più, e di cui mi fido maggiormente, sono però quelli di chi mi conosce e con cui lavoro da tanto tempo, il resto fa un po’ parte del gioco. Al di là dell’affetto – particolarmente caloroso quello ricevuto dalla Romagna – mi hanno fatto piacere la vicinanza e l’intensità con cui hanno vissuto questo momento i miei collaboratori, non solo nei 3 minuti sul palco, ma in tutto il percorso per arrivarci, partito nove mesi fa».

Cosa si aspetta dal disco?
«È un disco a cui ho dedicato tempo, risorse ed energie; i riscontri che sto avendo mi incoraggiano in questa direzione. Per me l’aspetto più bello di questo mestiere rimane il contatto con il pubblico. Perciò spero che il disco mi dia la possibilità di farmi conoscere anche attraverso gli eventi dal vivo».

Cosa le rimane dell’esperienza?
«L’adrenalina, il vivere e respirare musica 24 ore al giorno, l’intensità di giorni importanti per me e per il mio progetto musicale».
E in merito alle polemiche con Salvini, ci pensa l’amministrazione comunale di Santarcangelo a liquidare il tutto: «Un grazie a Federico Braschi per aver saputo portare sul palcoscenico del Festival di Sanremo un tema importante e attuale come quello dei migranti. A dispetto di chi pensa di liquidare questi argomenti con battute fuori luogo, concordiamo con Federico che la miglior risposta sia la sua canzone». Amen.

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