«Ragazzi, ci vediamo a Rimini il 31!»

Rimini

RIMINI. Il Capodanno più lungo del mondo accende il suo best of sulla piazza riminese che ha più nutrito l’immaginario. In piazzale Fellini, a due passi dal Grand Hotel più famoso del cinema, per il brindisi di San Silvestro sale sul palco una star amata quale è Francesco Renga. L’ex leader dei Timoria, in procinto di portare in tour il suo Scriverò il tuo nome, successo discografico dell’anno, si dice entusiasta di questo concerto unico. Gli farà da contraltare una sofisticata icona del pop rock quale è Skin, special guest nel ruolo di dj alla consolle del teatro Galli. Il tutto in una cornice di spettacoli che invadono di luci le piazze e il lungomare, il centro storico e i musei, con il diktat dei fuochi d’artificio per gridare il desiderio di un 2017 migliore.
Che effetto le fa Renga tornare in Romagna a Capodanno, sulla piazza d’inverno?
«Sono contento; la piazza per me ha senso proprio a Capodanno, quando il concerto è un momento di festa, di condivisione con la tua gente e il tuo pubblico. Il capodanno esprime socialità, e Rimini incarna benissimo questo concetto, ne ha fatto anzi il focus del suo essere. Per me è perciò bellissimo festeggiare l’anno nuovo tra la gente, condividerlo insieme, abbracciarci, credo sia un momento davvero molto bello».
È anche un’occasione per fare le prove generali del suo prossimo atteso tour Scriverò il tuo nome che farà tappa all’Unipol Arena di Bologna il 22 maggio 2017.
«Anche l’hashtag (#) del mio nuovo spettacolo sarà quello di un concerto e di una festa condivisi, dove ciascuno possa sentirsi protagonista partecipe, con una sorta di ideale interscambio dei ruoli di placo e platea. Lo sto pensando come un prosieguo della festa di Capodanno».
Che tipo di scaletta ha in serbo per il 31?
«Farò un percorso lungo le mie tante canzoni e successi, specialmente quelli che la gente ama riascoltare, proprio per fare divertire, e per spingere la piazza a muoversi, per vincere il freddo. Credo proprio che la scaletta attraverserà l’intero mio percorso artistico».
Per il 2017 invece quali aspettative nutre pensando a Scriverò il tuo nome?
«Sarà un tour importante. Lo sento un momento fondamentale per riappropriarmi della tensione live che attendevo da un po’ di tempo. È uno spettacolo che prosegue il successo che mi ha decretato il pubblico, ecco perché non voglio degli invitati, ma protagonisti veri, come lo sono io. Voglio scendere tra loro, confondermi, vederli negli occhi, credo sia importante per me e per il pubblico».
La ricerca di una contaminazione artista-fan oggi sembra più forte di prima.
«Lo considero un atteggiamento figlio dei social, che ti danno la sensazione di essere sempre in mezzo agli altri, con un post o una foto su Instagram. Hai la sensazione di essere in contatto continuo con il tuo pubblico, di dialogare con i fan. E questo si ripercuote anche nell’aspetto live dello spettacolo».
Il social cambia anche il suo modo di scrivere le canzoni?
«Sì, le mie canzoni sono diverse da prima, perché partono da un linguaggio più contemporaneo, uno stile che si ricollega al desiderio di essere connessi con il mood musicale del momento. Ciò ti porta ad avere un linguaggio adeguato ai gusti del pubblico. Da Puccini in poi la musica è cambiata».
Ha qualche ricordo di Rimini, da turista?
«Ne ho tanti, ricordo i miei primi concerti al Velvet. Ne ho uno più speciale, indelebile. Ero agli esordi con i Timoria anzi, al nostro primo concerto vero fuori da Brescia. Era d’estate, andammo a Bari, facemmo il concerto poi ripartimmo subito, volevamo passare da Rimini. E ci arrivammo. Coi nostri primi soldi guadagnati ci godemmo e gustammo una piadina, avevamo un pacco con le mille lire e spendemmo tutto. Fu la prima volta che mi pagai da mangiare con la musica».
In conclusione, un invito al pubblico per il concerto del 31 dicembre.
«Ci vediamo a Rimini, ci scalderemo insieme!».

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