È morto Gideon Bachmann

Rimini

È morto alla soglia dei 90 anni Gideon Bachmann, fotografo, regista, giornalista, amico di Federico Fellini. Nato nel 1927 in Germania, dalla quale scappò con i genitori durante il nazismo, aveva studiato ed era cresciuto a New York. Da tempo si era stabilito a Karlsruhe. Documentò storie e retroscena dei più importanti set cinematografici, come quello di "8½" di Fellini. Tra i suoi documentari "Ciao, Federico!" in cui Bachmann seguì la lavorazione del "Fellini Satyricon". Nel film si assiste alla preparazione delle scene, ai momenti di puro svago per la troupe e il cast, agli ordini impartiti da Fellini e alle riprese vere e proprie, con un'attenzione particolare alla volubilità istrionica del genio del regista. 

"Ciao, Federico!" venne presentato a Rimini in occasione del Premio Fellini 2006 a Castel Sismondo, quando il riconoscimento andò a Roman Polanski, che compare nel documentario con la moglie Sharon Tate. Nel film c’è tutto il variopinto set del "Satyricon", con il regista riminese che occupa la scena: dirige gli attori, scherza con le donne, incontra Polanski e Tate, s’arrabbia con i tecnici, risponde alle domande di Bachmann. Il tutto introdotto dalle parole della madre che parla della sua infanzia.

Ma Bachmann è noto anche perché immortalò il primo finale di "8½" girato da Fellini: le sue immagini sono le uniche rimaste della scena che Fellini dapprima girò come conclusione del film e poi tagliò e distrusse, cambiandola completamente. Immagini che furono esposte al Museo Fellini di Rimini nel 2003.

Il catalogo della mostra "8½. Il viaggio di Fellini. Fotografie di Gideon Bachmann" fu curato da Mario Sesti e Andrea Crozzoli per Cinemazero.

Sul set di "8½" c’erano in realtà tre fotografi. Paul Ronald che era il fotografo di scena ufficiale. Tazio Secchiaroli amico personale di Fellini. Gideon Bachmann che raccoglieva materiale per un libro sul regista. Il catalogo si fonda sugli innumerevoli scatti di Bachmann, rimasti fino ad allora (a differenza degli altri) praticamente inediti.

Mostra e catalogo erano a loro volta accompagnati da un film di Mario Sesti: "L’ultima sequenza". Che s’interroga su quella che secondo la sceneggiatura e anche, fino a un certo punto la lavorazione, sarebbe dovuta essere l’ultima sequenza del film. Che fu girata. Ma della quale non si sa più nulla. Venne filmata - secondo i testimoni e la documentazione fotografica disponibile - nel vagone ristorante di un treno. Fu sostituita da quella che divenne una delle scene più famose della storia cinema: il carosello circense.

Le circa 170 fotografie in esposizione a Rimini furono scelte tra 3000 scatti direttamente dallo stesso Bachmann. Che in occasione della vernice svelò qualche aneddoto sulla sua conoscenza con Fellini, come la folta, quanto improbabile schiera dei sedicenti amici di Federico Fellini. 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui