Tornano le "Foto d'autunno" a Rimini

Rimini

RIMINI. Sono visioni poetiche o filosofiche, o meglio, sono una molteplicità e una multilateralità di visioni quelle messe a fuoco da Rimini. Foto d’autunno, l’evento che inaugura oggi alle 18 alla Far alla presenza di un’icona della fotografia, Nino Migliori, e dei curatori e ideatori delle mostre. Del grande fotografo, che tra pochi giorni compirà 90 anni, il Comune di Rimini ha anche acquistato un anno fa una delle sue foto più celebri, Il tuffatore, scattata sul molo di Rimini nel ’51: un’immagine simbolo di un’epoca, ma non certo l’unica che i visitatori potranno ammirare. Del fotografo, la Far ospita infatti Storie di luce e d’ombra, il bestiario dello Zooforo del battistero di Parma realizzato da Benedetto Antelami, fotografato a lume di candela.
Dell’ampia offerta espositiva che la città offre in questi primi giorni autunnali ha parlato Massimo Pulini, assessore alle Arti del Comune. «Sono diversi anni che immaginiamo Rimini come una cornice culturale che raccoglie la sua vocazione per la fotografia, confermata dalle mostre alla Galleria dell’Immagine, per esempio, ma anche, come in questi giorni, dal dialogo con il Si fest di Savignano. Questa mostra sarà l’occasione per presentare la nuova organizzazione degli spazi del Palazzo del Podestà che ospita la Far, che vede spostata a piano terra la Sala Civica, migliorandone così sia l’accesso sia la fruizione del pubblico. La nuova dislocazione ci permette infatti di recuperare tutto il primo piano, dove le mostre avranno la possibilità d’allargarsi, come nel caso di Nino Migliori, all’intero secondo piano, ma anche d’estendersi al sottotetto, bellissimo e affascinante».
Tante, dunque, le Foto d’autunno proposte dall’edizione 2016, che intende, «con approccio non teoretico ma plurale, perseguire il proprio compito di servizio pubblico, mostrando un attraversamento trasversale di pratiche consapevoli della fotografia».
Le mostre. Alla Far, dunque, le Storie di luce e d’ombra di Nino Migliori (a cura di Roberto Maggiori) prestate dalla Fondazione Magnani Rocca. A completare l’allestimento del fotografo, una piccola sezione del periodo neorealista per contestualizzare la presenza de Il tuffatore.
Al primo piano, la foto diventa equazione grazie al progetto di Elia Barbiani, Aria e Giorgio Conti. “Obbiettivo” la fotografia nell’arte moltiplicata in Europa, in Usa e altrove (1966-2016). Ideazione e realizzazione Archivi della Modernità-Venezia.
Con un’altra equazione gli stessi ideatori saranno con altri lavori alla Galleria dell’Immagine.
L’ala nuova del Museo della Città (primo piano), ospita invece Daniele Ferroni (Il collezionista di vetri), Lorenzo Amaduzzi (Sottoterra. La Ville Noire sessant’anni dopo) e Lungofiume project di Silverbook Produzioni.
In Fotografie migranti: Immagini intempestive di “non persone” Patrick Tombola, Federico Sutera, Fabrizio Uliana e non di meno Giorgio Conti, l’ideatore delle installazioni, riflettono con determinazione sui concetti di giustizia, diritti, fughe, migrazioni e clandestinità.
Con un titolo comune, Le cose cambiano, i veneti Loris Menegazzi e Piero Turk portano con il loro lavoro in una dimensione del dubbio e della conoscenza, lontana dai clamori, secondo una tradizione che sembra sia stata dimenticata.
Le mostre resteranno aperte fino al 6 novembre. Ingresso libero. L’inaugurazione oggi alle ore 18.
Info: 0541 704416

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