Savignano vuole diventare la piccola Arles romagnola

Rimini

SAVIGNANO. Duane Michals da New York allarga l’obiettivo su pensieri che trasudano da fotografie, come un corpo unico. Danila Tkachenko in “Restricted areas” stringe su l’utopia svuotata della sua ex Unione Sovietica. E ritrae nella bidimensione mastodontici macchinari simboli dell’antico vanto di supremazia. Oggi abbandonati come reietti in spazi spettrali. C’è il gallerista Marco Antonetto che fa luce sui suoi gioielli, la collezione “A secret about a secret”, migliaia di immagini, libri, apparecchi fotografici. Sono solo tre delle mostre fra le diciotto in programma al 25° Si fest di Savignano, che si inaugura venerdì 9 settembre alle 18, all’Accademia dei Filopatridi, alla presenza dell’assessore regionale Massimo Mezzetti.
Alea iacta est
“Alea iacta est. Sui confini della fotografia” è il titolo dell’edizione celebrativa; racchiude una sintesi di un quarto di secolo compiuto da Savignano nella analisi della fotografia contemporanea, individuando autori rappresentativi e aprendo ai nuovi, ma sempre con sguardo «da amatori», precisa Mario Beltrambini, patron del Circolo Cultura e Immagine. Ai giovani è dedicato il Premio Marco Pesaresi alla 15ª edizione (la consegna è venerdì 9 alle 21.30 alla presenza di Renata Ferri di Io donna e Amica).
Da una costola del Si fest è nato il Si fest off alla 7ª edizione, sezione autonoma per artisti e linguaggi emergenti che si innestano nella fotografia. È al Don Baronio.
Il festival
Più di 600 foto selezionate da un comitato artistico con Silvia Camporesi artista, Alessandra Capodacqua fotografa e insegnante, Danilo Montanari editore ravennate, Luca Panaro storico dell’arte, Paola Sobrero del settore cultura, in collaborazione con l’associazione Savignano Immagini, nucleo di esperti e imprenditori, presieduta dalla dinamica Isa Perazzini, madre dello scomparso Marco Pesaresi. Fra gli artisti anche il cesenate Guido Guidi con le “Torri dell’acquedotto”, Olivo Barbieri con le sue visioni oniriche di “Adriatic sea”, Andrea Modica da cui è firmata la foto del manifesto del festival, i “tecnologici” Paola Di Bello, Luigi Erba, Fabio Sandri.
Il Premio Pesaresi inaugura pure una edizione antologica del concorso, con immagini dei vincitori delle precedenti edizioni.
Un’esperienza curiosa per i visitatori è il “Censimento per immagini. Attraversa il tuo Rubicone”, curato da Paolo Verzone & Alessandro Albert. Domenica 11 settembre, dalle 15 alle 18, chi vuole può farsi ritrarre dai due artisti sul greto del fiume Rubicone.
Ma il Si fest è anche lettura di portfoli in piazza Borghesi (sabato 9-13 e 15-18, e domenica 9-13), una ventina di incontri e conferenze, visite guidate, editoria specializzata, eventi collaterali.
Piccola Arles
È l’auspicio dell’assessora Maura Pazzaglia per i prossimi venticinque anni: rendere Savignano un punto di riferimento del territorio allargato della Romagna, coinvolgendo altri comuni e abbattendo campanili.
«Il Si fest è l’evento caratterizzante di questo territorio – ribadisce –, deve assumere un ruolo ancora più evidente, portarlo a una dimensione più internazionale, come una piccola Arles. Occorrono investimenti importanti che il Comune da solo non può sostenere. La nascita dell’associazione Savignano Immagini ha segnato un punto zero per favorire la promozione del festival e di città culturale, per realizzare appuntamenti di fotografia e ricerca tutto l’anno».
Costi e sponsor
140mila è il costo della manifestazione, coperto per circa un terzo da aziende private. Il Comune investe 90mila euro, la Regione ne offre 20mila. «Sono presenze consolidate quelle dei nostri imprenditori – aggiunge il direttore Stefano Bellavista –; condividono le dinamiche del Si fest votate alla ricerca e a uno sguardo sul futuro, analoghe a quelle delle aziende».
Le mostre (una è a Villa Torlonia) restano aperte anche il 17 e 18, e il 24 e 15 settembre.
Info: 0541 941895
Euro 15-12-10

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