Non solo “quelli del Bataclan”

Rimini

CESENA. La rassegna di concerti Acieloaperto prosegue questa sera alla Rocca Malatestiana di Cesena con la rock band americana Eagles of Death Metal.
Conviene affrontare subito l’argomento “Bataclan”, riconoscendo onestamente che la maggior parte del pubblico non aveva mia sentito il nome del quintetto californiano prima del tragico attentato terroristico avvenuto il 13 novembre scorso nel locale di Parigi, durante un loro concerto, in cui perirono ottantanove persone, tra cui il merchandise manager del gruppo.
Quegli avvenimenti, e il filmato girato durante l’attacco che ha fatto il giro del mondo, hanno donato alla formazione una inaspettata, enorme e tragica popolarità, di cui certamente loro per primi avrebbero fatto a meno. E pensare che il gruppo formato nel 1998 dal chitarrista e cantante Jesse Hughes e dal batterista Josh Homme era nato con un intento goliardico, fin dal nome, che unisce la mitica band californiana Eagles con il death metal, genere con cui gli Eodm non hanno mai avuto niente a che fare.
Il leader Jesse Hughes definì lo stile della band «una combinazione di slide guitar bluegrass, con una batteria da strip bar e un cantato alla Canned Heat», confermando l’intento umoristico. Il cantante è poi noto per l’allegria e l’interazione col pubblico, quanto di più lontano, quindi, da un ambito tragico come quello in cui si sono trovati.
Oggi Hughes è l’unico dei membri originari ancora in formazione, mentre Josh Homme è diventato una superstar del rock americano, in particolare dello “stoner rock”, avendo fondato i Kyuss ed essendo tuttora anima e leader dei Queens of the Stone Age, nei quali canta e suona diversi strumenti.
Tornando agli Eodm, tutta la loro carriera è all’insegna dell’ironia, come confermano i titoli dei loro quattro album: “Peace, love, death metal” (pace, amore e death metal), “Death by sexy” (morte per sesso), “Heart on” (assonanza con un termine sessuale in inglese) e il più recente “Zipper down” (giù la cerniera). I loro brani sono sempre stati molto amati dai media: a decine sono finiti in spot commerciali, videogiochi, film e programmi televisivi.
Il concerto parigino era uno dei primi del tour seguente a “Zipper down”. Nei mesi successivi la band ha cercato, tramite una campagna su Facebook, di far arrivare in testa alle classifiche di vendita la loro cover di “Save a prayer” dei Duran Duran, al fine di donare i proventi, cosa che ha fatto anche Simon Le Bon per la parte di diritti d’autore che gli competeva.
Ore 21.30. Info: 339 214 0806

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