Rimini rende omaggio al Casanova

Rimini

RIMINI. I debiti e la chiusura della Fondazione Fellini. I rapporti problematici con la famiglia per questioni di diritti e di soldi. La mancanza di una sede adeguata per esporre cimeli e documentazione. Negli ultimi anni il rapporto tra la città di Rimini e l’illustre figlio Federico Fellini non è stato proprio roseo. Anche se molto si è lavorato sotto banco per costruire quello che il sindaco Gnassi chiamerebbe l’hardware, le infrastrutture. È quasi in dirittura d’arrivo, infatti, la casa del cinema che il Comune ha voluto al Fulgor, trasformando Palazzo Valloni (di proprietà della fondazione omonima) in sale di proiezione, biblioteca, centro studi, piccolo museo. Ma sono ormai lontani gli anni dei convegni internazionali, dei grandi ospiti, dei premi a Scorsese, a Landis, a Polanski o a Bigelow.
Nei prossimi mesi, però, qualcosa cambierà: a quarant’anni dall’uscita del Casanova di Fellini (del 1976) il Comune ha deciso di celebrare l’importante data con un evento realizzato in collaborazione con la Cineteca nazionale e l’Università di Bologna, in particolare con la cattedra di Cinema e industria culturale di Roy Menarini. Si tratta di una giornata di studi che si svolgerà a Rimini mercoledì 26 ottobre. Tutta dedicata al film con Donald Sutherland: una pellicola che assume in sé musica, arte, letteratura, desiderio. E proprio ai diversi linguaggi artistici di cui è intessuta la trama sarà dedicata la sessione mattutina del convegno, con i contributi di studiosi provenienti da differenti campi del sapere. Nel pomeriggio si entrerà nel vivo del linguaggio cinematografico del grande regista riminese, cercando di analizzarne miti e archetipi: dalla Grande madre mediterranea al Settecento illuminista (e illuminato), dall’eroe libertino alla rivoluzione sessuale.
Sempre in quella giornata verranno presentati da Gianfranco Angelucci i documentari E il Casanova di Fellini e Fellini al doppiaggio.
Ma quel che è particolarmente degno di nota, è che la giornata del 26 ottobre inaugurerà un calendario di importanti iniziative dedicate sempre a Fellini, e al Casanova in particolare: momento clou sarà il 31 ottobre, 23° anniversario della morte del regista, quando la copia restaurata del film sarà proiettata a Rimini, in Cineteca, introdotta da Gérald Morin.
Ma ci saranno anche una mostra fotografica (“Scatti sul set de Il Casanova di Federico Fellini” con foto dell’archivio dell’ex Fondazione Fellini) e una conferenza del poeta Valerio Magrelli il 4 novembre. Magrelli, che di Fellini fu intimo amico, ha pubblicato per Laterza nel 2015 Lo sciamano di famiglia dedicato proprio al regista e al loro rapporto nato e cresciuto sotto l’egida dell’omeopatia. Il volume contiene anche 77 disegni erotici del regista (che fu ottimo disegnatore).
Tra gli eventi in programma, infine, ci sarà la presentazione al Tiberio del film-concerto di Gianni Di Capua su Zoroastre, la tragedia lirica di Jean Philippe Rameau, su libretto di Louis de Cahusac, la cui versione in italiano fu curata proprio da Giacomo Casanova. Il film con Galatea Ranzi, prodotto dalla Sagra musicale malatestiana, è stato interamente girato all’interno del teatro Galli.
Il prossimo autunno sarà un momento importante, dunque, per ricominciare a studiare l’opera di uno dei più grandi registi della storia del cinema, per riallacciare rapporti di collaborazione con la Cineteca nazionale e l’università, e magari – chissà – per buttare le basi per una nuova Fondazione Fellini partecipata da più soci, anche nazionali, che si occupi a tempo pieno del grande riminese come nessun ufficio comunale, forse, potrebbe mai fare. E, in vista del Fulgor, servirà.

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