Il "Si fest" valica i confini ma resta ben fermo in piazza

Rimini

BOLOGNA. Il Si fest 2016 oltrepassa il Rubicone e annuncia la 25ª edizione a Bologna. Del resto il titolo Alea iacta est, a Savignano dal 9 all’11 settembre, è indicativo di un superamento. «È azzeccato – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti – è occasione di riflessioni».
Il Si fest prosegue con un’offerta internazionale sostenuta da una base operativa del territorio. Con volontari portatori di idee e di energie, imprenditori che si sentono parte dell’evento. Punta su un’offerta plurima: mostre, portfolio in piazza, editoria...
«Ma non è un festival di mostre – precisa il direttore Stefano Bellavista –, qui si tengono insieme passione fotografica, valore delle immagini, supporto a nuovi autori».
Le origini. Si ripensa al 1992 quando, ricorda Mario Beltrambini, presidente dell’associazione Cultura e Immagini, «ideammo questa manifestazione su richiesta dei fotoamatori. Ci rivolgemmo all’esperto Lanfranco Colombo e portammo il Portfolio in piazza».
Portfolio.Il Portfolio si conferma il vanto, ma anche lo strumento che ha contribuito a una crescita del festival. «Oggi possiamo affermare che la cultura delle immagini ha oltrepassato il Rubicone». È cresciuta la consapevolezza dello strumento fotografico, per conoscere e conoscersi. E la piazza ha un ruolo preponderante. L’assessora Maura Pazzaglia precisa che «il paese di 18 mila abitanti ha raggiunto un traguardo internazionale col Si fest, perché ha creduto in un sogno».
Le mostre. Sono 18, con una antologica che raccoglie una selezione dal Fondo di Savignano fatto di oltre 100 mila scatti. Il comitato scientifico comprende l’artista forlivese Silvia Camporesi, Alessandra Capodacqua della Fondazione Marangoni, l’editore ravennate Danilo Montanari, il critico Luca Panaro, Paola Sobrero. Il settore Off più sperimentale (c’è tempo fino al 14 agosto per inviare le opere), è curato da Thomas Maggioli e Federica Landi.
Protagonisti. L’autore più importante al 25° Si fest è Duane Michals da New York, 83 anni, fra i primi sperimentatori nel campo. Si sta affermando il russo Danila Tkachenko, già premio della critica ad Arles. Il suo lavoro è una poderosa fatica attraverso cui ha documentato i resti della grande utopia dell’Unione Sovietica. Della italo-americana Andrea Modica è la foto di copertina del Si fest.
Fra gli altri maestri presenti ci sono Olivo Barbieri, Guido Guidi, Paolo Verzone & Alessandro Albert, Paola Di Bello, Luigi Erba, Fabio Sandri, Jan Van Der Donk, Giuseppe De Mattia/Home Movies. Giovani talenti sono Julien Lombardi, Ilaria Abbiento, Michela Benaglia.
Ulisse Bezzi. Una segnalazione a parte merita questo fotografo romagnolo di San Pietro in Vincoli, 93 anni, scoperto da una galleria statunitense che lo ha reso celebre. Ulisse però ha declinato ogni proposta perché disinteressato, dedito al solo piacere della fotografia. Alla direzione del Si fest ha però offerto sue opere, dopo sola stretta di mano. Sono ritratti, storie di sguardi silenziosi, esposti per la prima volta.
Premio Marco Pesaresi. Al 15° anno, è dedicato al fotoreportage e viene assegnato a un progetto embrionale. Sono 5 mila euro per completare il lavoro. «Mi domando cosa sarebbe il mondo senza fotografia» sottolinea Isa Perazzini, madre di Marco.
Il budget del Si fest è di 130 mila euro, con investimenti del Comune, degli imprenditori e partecipazione della Regione con 20 mila euro.

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