Zingaretti indaga su arte e potere

Rimini

RIMINI. Un personaggio che ancora fa discutere. Una vicenda mai del tutto chiarita. Wilhelm Furtwangler è stato un celebre direttore d’orchestra e compositore tedesco. Vissuto al tempo del regime nazista. L’ombra del collaborazionismo lo avvolse, un processo lo scagionò.

È la sua vita, tra musica e deflagrazioni, arte e politica a essere raccontata dal dramma di Ronald Harwood che arriva sul palco del teatro Novelli questa sera, domani e giovedì (turni A, B e C in abbonamento). “La torre d’avorio” è il titolo di questa produzione italiana diretta e interpretata da Luca Zingaretti, quella turris eburnea che sembra un’ancora di salvezza, un privilegio ovattato per chi considera l’arte avulsa dalle sofferenze del mondo.

Ancora indagini per Luca Zingaretti che questa volta, tolti i panni del commissario Montalbano, veste quelli del maggiore dell’esercito americano Steve Arnold incaricato, nella fredda Berlino del 1946, di indagare sul famoso direttore d’orchestra (interpretato da Massimo De Francovich) sospettato di essere un sostenitore di Hitler. Un caso non semplice. Furtwangler non ha preso la tessera del partito, si è dichiarato contrario al Terzo Reich, ma non è fuggito come altri dalla Germania. È rimasto e, dopo che gli è stata proibita la direzione della prima dell’opera “Mathis der Maler” di Hindemith, si è dimesso da direttore dell’Opera di Berlino per poi riprendere il suo posto poco tempo dopo. Ha diretto la Filarmonica per la gioventù hitleriana nel 1938, “I maestri cantori di Norimberga” di Wagner per il compleanno di Hitler e in molte altre occasioni ufficiali la sua bacchetta ha dato il là ad opere e concerti. Un uomo dal riconosciuto carisma.

Il maggiore Arnold è un uomo sospettoso, non ama la musica classica, lotta contro le ingiustizie, gli orrori della guerra, i privilegi borghesi e vuol far trionfare i valori di uguaglianza e responsabilità. Cerca quindi di arrampicarsi su quella torre fatta di intellettualismi, per smascherare chi con il pretesto dell’arte ha evitato di prendere posizione, di schierarsi. “Taking sides” è, infatti, il titolo originale del dramma di Harwood, autore del famoso “Servo di scena” e della sceneggiatura del “Pianista” di Roman Polanski che gli fece vincere l’Oscar. Un “duello” che mette uno di fronte all’altro due personaggi antitetici, la cui diversità fa emergere domande dalla non semplice risposta: qual è il rapporto tra arte e potere? Come è giusto che agisca chi ha fama e successo in tempi di dittatura?

Sul palco anche Paolo Briguglia, Gianluigi Fogacci, Francesca Ciocchetti e Caterina Gramaglia. Scene di André Benaim. Inizio alle ore 21.

Info: teatro Novelli 0541 793811; 0541 704292

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