Quello che non sapete sui Malatesta

Rimini

RIMINI. «I Malatesta come non li abbiamo mai conosciuti». È questo l’obiettivo de Gli antichi alla corte dei Malatesta. Echi, modelli e fortuna della tradizione classica nella Romagna del Quattrocento, convegno internazionale che si svolge dal 9 all’11 giugno tra le sale del Museo della Città e di Palazzo Buonadrata. Organizzata da Comune, Biblioteca Gambalunga, museo, Fondazione Cassa di Risparmio e Dipartimento di Storia, culture e civiltà dell’Università di Bologna, le giornate di studi si propongono di approfondire il rapporto tra l’epoca malatestiana, già ampiamente indagata e studiata, e i modelli propri della classicità: grazie a studiosi nazionali e internazionali verrà così recuperato il rapporto della corte con l’antichità greca e classica, offendo dei focus su tematiche alle quali mai sono state dedicate pubblicazioni o convegni. «

È la cultura storica della città che fonda l’identità riminese e per costruire un presente e un passato forti e resistenti occorre avere piena consapevolezza del passato. Il convegno, con interventi di alta qualità scientifica e aperto a studiosi internazionali, vuole essere appetibile per un vasto pubblico, preparato ma non specialista e che sia interessato a conoscere qualcosa in più della città» afferma Alessandro Giovanardi della Fondazione Carim.

Con un comitato scientifico composto da Maurizio Biordi, Francesca Cenerini, Paola Delbianco, Angela Fontemaggi, Giovanardi, Federicomaria Muccioli, Orietta Piolanti e Massimo Pulini, il convegno si concentrerà quindi sul rapporto tra il passato e Sigismondo e Novello Malatesta, che ammirarono, recuperarono e imitarono i loro predecessori nel campo della letteratura, arte, epigrafia, archeologia e numismatica.

Grazie alla collaborazione della Gambalunga, depositaria di manoscritti e reperti cartacei, è stato possibile realizzare alcuni incontri, come “Il re asceta e il re saggio. Alessandro Magno exemplum di moderatio in un manoscritto quattrocentesco” tenuto da Giovanni Assorati e “L’epica al servizio di Sigismondo. Greci e latini nell’Hesperis di Basinio da Parma” di cui Anna Gabriella Chisena del Warburg Institute dell’Università di Londra analizzerà il testo.


Un approfondimento sarà dedicato al Tempio Malatestiano: Monica Centanni ne scoprirà i fantasmi dell’antico, Marco Campigli analizzerà il contributo ad esso apportato da Agostino di Duccio, mentre Chiara Boldorini porterà i risultati dei suoi studi sulle fonti antiche e classiche dell’iconografia di San Sigismondo nel duomo.

Ingresso libero.


www.museicomunalirimini.it

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