Joan Baez apre il tour italiano a Ravenna

Rimini

RAVENNA. È ufficiale: Joan Baez sarà al prossimo Ravenna festival. “An evening with Joan Baez”, il nuovo tour italiano dell'usignolo di Woodstock, si aprirà mercoledì 13 luglio al Palazzo Mauro De André. Il concerto della grande folk singer statunitense sarà l'evento conclusivo della ventisettesima edizione di Ravenna festival.
Una serata che si annuncia fin d'ora come indimenticabile e volta a segnare una nuova, preziosa, tappa nel percorso che il festival segue dal 1990, alla scoperta dei “nuovi menestrelli”, di quelle voci in grado di interpretare le passioni e le spinte innovative dei grandi movimenti popolari che, nel secolo breve, hanno contribuito a cambiare il mondo. Così, se nel 2002 si è potuto ascoltare la voce di Bob Dylan, il riccioluto ragazzo del Minnesota che ha reinventato la figura del cantautore, prima o poi non poteva mancare quella appunto di Joan Baez, l’usignolo di Woodstock che con Dylan ha intessuto un profondo rapporto artistico e personale. Soprattutto nell’anno in cui il filo rosso che lega il festival esalta l’impegno per la difesa dei diritti civili, partendo dall’omaggio a Nelson Mandela. Così, passando da “Ho camminato sulla lunga strada per la libertà” di Madiba si arriva a “How many roads must a man walk down / before you call him a man?”, ballata eseguita innumerevoli volte dalla coppia Dylan-Baez.
Joan Baez (all’anagrafe Joan Chandos Báez), nella propria lunga e intensissima carriera è passata dai temi della beat generation all’impegno per i diritti civili, diventando il simbolo di una generazione “in rivoluzione”. Qualche esempio? Nel 1965 canta l’inno pacifista “We shall overcome” e si unisce alla voce di Martin Luther King nella storica marcia in Alabama; e nel 1966 è al fianco di Cesar Chavez e dei contadini immigrati della California, nella loro lotta per ottenere migliori condizioni di lavoro e di vita. Poi la musica e l’attivismo politico diventano inseparabili per Joan Baez quando l’America comincia a parlare del Vietnam: “Where have all the flowers gone?”, chiede Joan con la chitarra, gridando pubblicamente la propria obiezione alle spese di guerra. Icona, dunque, del pacifismo, e della lotta per i diritti civili, ha anche interpretato la canzone di Gianni Morandi, “C’era un ragazzo che come me…”, facendola conoscere al mondo intero. Così, come era stata in Vietnam nel Natale del 1972, mentre Nixon scatenava il terrificante “bombardamento di Natale” su Hanoi, è stata anche la prima a esibirsi a Sarajevo, allo scoppio della guerra; e la prima in assoluto a cantare nell’ex penitenziario di Alcatraz, per beneficenza. E oggi la sua voce si è alzata dopo la sconvolgente moltiplicazione di attentati terroristici: «I am Paris, I am Beirut, I am Baghdad, and beyond…».
Il concerto di Ravenna apre un tour italiano di appena quattro date (il 14 Gardone Riviera, il 16 luglio a Recanati e il 18 luglio a Roma) che offrirà l’occasione per ripercorrere una lunga carriera iniziata più di 50 anni fa.
Info: 0544 249244
www.ravennafestival.org

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