«Il mio San Silvestro a Rimini: qua mi sento davvero a casa»

Rimini

RIMINI. «Mare, mare, mare ma che voglia di arrivare...». Con lo stesso entusiasmo della sua intramontabile canzone, Luca Carboni arriverà a Rimini per l’evento cardine del Capodanno più lungo del mondo. Forte del successo del suo ultimo singolo “Luca lo stesso”, che si è aggiudicato il disco d’oro, l’artista festeggerà l’arrivo del nuovo anno dal palco di piazzale Fellini, anticipando il tour dell’album “Pop-up”, che da febbraio toccherà i club delle più importanti città italiane.
Carboni, è contento di celebrare il 2016 esibendosi sulla riviera romagnola?
«Sono felicissimo e ho accettato con gioia perché sono molto legato a Rimini e alla Romagna. Ho preparato lì al teatro Novelli la data zero di “Fisico & politico”, quindi l’ho vissuta anche di recente fermandomi per una quindicina di giorni, un po’ come ha appena fatto Jovanotti con il suo tour. Qui mi sento a casa e, solo per fare un esempio, le colonie abbandonate tra Rimini e Riccione sono finite nelle mie canzoni».
Come descriverebbe il percorso che da “Fisico & politico” l’ha portata a “Pop-up”?
«L’ultimo era un disco anomalo perché venivano raccontati i miei 30 anni di musica attraverso gli occhi di altri artisti. Questo è il mio vero e proprio nuovo album in cui si incontrano il mio rapporto con la scrittura di oggi e le sonorità che affondano le radici negli anni Ottanta, gli anni in cui ho iniziato a fare i miei primi dischi. Partendo da lì si arriva a un risultato che racchiude in sé anche molta contemporaneità allo stesso tempo. Erano gli anni in cui pesantezza e leggerezza si alternavano: c’era da una parte la contestazione e dall’altra la voglia di cercare e di fare, che sono state poi le fondamenta del mondo di oggi».
Da che cosa nasce il titolo “Pop-up”?
«Spesso si sceglie il titolo di un brano per dare il nome all’intero album. Questo invece è preso da fuori, e precisamente dall’immagine di un bambino che apre un libro “pop-up” e si diverte con le figure che ne fuoriescono. Allo stesso modo mi sono immaginato che aprendo questo disco ci fosse una sorpresa nello scoprire sia le parole che la musica».
Subito dopo il concerto di Rimini risuonerà nelle radio dal 1° gennaio il singolo “Bologna è una regola”. È una sorta di inno alla sua città?
«Sì, è un inno particolare, a tratti malinconico, che parla di quella magia, di quel fascino che provano non solo i bolognesi, ma anche tutti coloro che per un motivo o per un altro (ad esempio per studiare) si ritrovano a viverci. Rifletto sulla magia di Bologna, una città invasa da tanta gente che viene da fuori, da tutte le parti d’Italia e dell’Europa. Mi faccio delle domande su quale sia la regola della sua bellezza, ma senza riuscirmi a dare una risposta».
Si parte alle 21.30. A fare gli onori di casa, aprendo il concerto, sarà la band riminese dei Landlord, reduce da un brillante percorso a X Factor. A conclusione poi, tutti con il naso all’insù per il tradizionale spettacolo pirotecnico.

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