Emotività e bellezza

Rimini

di CLAUDIA ROCCHI
RAVENNA. Il festival sottolinea il ruolo primario della danza in questo tempo, per gusto del pubblico ed esigenza di linguaggio culturale. Così il cartellone del 25° anno offre scrigni di emotività e bellezza che si nutrono più di prima di corpo, movimento, spazio, sentimento, in forme classiche e d’avanguardia. A suon di danza si inaugura il 5 giugno al Pala De André, in una serata evento in esclusiva italiana. 
RAVENNA. Il festival sottolinea il ruolo primario della danza in questo tempo, per gusto del pubblico ed esigenza di linguaggio culturale. Così il cartellone del 25° anno offre scrigni di emotività e bellezza che si nutrono più di prima di corpo, movimento, spazio, sentimento, in forme classiche e d’avanguardia. A suon di danza si inaugura il 5 giugno al Pala De André, in una serata evento in esclusiva italiana. 
Torna Svetlana Zakharova, indiscussa stella che a 35 anni di luminosa carriera (venerdì ha danzato nello spettacolo inaugurale di Sochi), comincia come altri colleghi sopra i trenta a prepararsi alla carriera futura. Dopo aver emozionato nel 2008 con Giselle, la stella ucraina si ripresenta nel gala Svetlana Zakharova & Vadim Repin su musiche dal vivo. Zakharova danza con altre stelle del “suo” Bolshoi con la direzione musicale dell’Orchestra    Cherubini ed esecuzione solista, del marito Vadim Repin, noto violinista.  Chi sembra riunire il senso del progetto danza del festival, è Alessandra Ferri, étoile nostrana che torna in scena con Chéri. A Ravenna nel 1998 ancora nel pieno, tornata nel 2007 per l’addio alle scarpette, riparte cinquantenne verso nuovi lidi. «Il mio non è un ritorno al passato, sono cose nuove». Sull’esempio del maestro Baryshnikov, si ripresenta in prima europea al teatro Alighieri dal 9 all’11 giugno con “Chéri”, pièce di teatro danza ispirata al romanzo di Colette. Con Ferri danza l’argentino Herman Cornejo stella dell’American Ballet di New York e l’attrice cinematografica Amy Irving,  Alessandra interpreta una donna della sua età che si innamora di un giovane. La regia coreografica è di Martha Clarke. A proposito di ritorni e addii, da sottolineare la presenza il 3 luglio al Pala De Andrè di Trisha Brown Company, fondata dalla storica danzatrice, coreografa, pioniera della danza post moderna americana. Nata nel 1936, Trisha con questo suo Farewell tour ha annunciato l’addio alla danza. A Ravenna ha in programma un poker di pezzi sintesi del suo stile, fra cui gli Early works degli anni 70, anche in due performances a Palazzo Rasponi e alla Darsena.  La danza contemporanea d’avanguardia ha un elemento centrale nel francese Olivier Dubois (1972); dal 1° gennaio dirige, dopo Carolyn Carlson, il Centro coreografico nazionale di Roubaix. Da anni protagonista di grandi festival, ad Avignone nel 2012 ha colpito con la forza prorompente dei 18 corpi nudi di “Tragédie”. Al Pala De Andrè il 27 giugno presenta l’ultimo lavoro Souls con sei danzatori africani. Per le grandi compagnie europee, il 21 giugno arriva il Ballet du Grand Théâtre de Gèneve con due pezzi fra cui il Glory di successo su musiche di Handel. Al secondo anno è il progetto Ric.Ci di Marinella Guatterini, dedicato alla danza di ricerca italiana  “storicizzata”. Interessanti le riprese di Pupilla di Valeria Magli (1983) al teatro Rasi il 10 giugno e Terramara (1991) di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, il 12 giugno. Omaggio a Micha van Hoecke il 22 e 23 giugno per i 25 anni del festival di cui ha rappresentato una delle colonne  con “Le Maître et la Ville” e le scuole danza ravennati. Il festival 2014 si conclude con una grandiosa Trilogia d’autunno dedicata alla danza più autorevole. A Ravenna dal 2 all’8 ottobre è invece ospite la strepitosa compagnia del Mariinskj di San Pietroburgo con tre grandi balletti: Il lago dei cigni, Giselle e Trittico 900.

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