«Vi farò urlare di goduria perché sono "Pieno di vita"»

Rimini

RIMINI. La prima informazione è di servizio: la data di apertura, di mercoledì 19, è esaurita da tempo. Si trovano invece ancora biglietti per il 20 (info: 0541 1613200). Se non riuscite a trovarli o non potete per queste date, Jovanotti tornerà nei pressi della Romagna il 15 dicembre a Pesaro e il 21 e 22 dicembre a Bologna, i biglietti sono ancora disponibili.

Detto questo, Cherubini, Saturnino & Co. stanno provando ormai da una settimana, all’interno del 105 Stadium, il tour Lorenzo nei palasport 2015/2016 e hanno promesso che sarà diverso e nuovo rispetto a “Lorenzo negli stadi” della scorsa estate. Uno show, dicono i rumors, che va visto dall’alto, quindi per una volta, forse sarà meglio non accalcarsi sotto il palco ma rimanere sulle gradinate (nelle foto si intravede una pedana coloratissima e interattiva)...

Non sarà un semplice concerto, ma una vera “festa”, una sorta di “rito musicale contemporaneo” di cui il protagonista è in qualche modo autore, sceneggiatore, drammaturgo, regista, costumista, montatore, scenografo, produttore, arrangiatore, cantante e direttore musicale. Del resto Jovanotti ci ha abituato da qualche anno ad offrire il miglior live act che si possa vedere oggi in Italia. E nel presentarlo ha detto: «Useremo lo spazio chiuso del palasport per trasformarlo in una pancia, caverna, sotterraneo, navicella spaziale, macchina del tempo, labirinto di specchi, camera da letto, teatro, club, palestra di boxe, laboratorio, garage, dance hall».

La scaletta? In fondo è secondaria, basti sapere che ci saranno nuovi e accattivanti arrangiamenti. E naturalmente le canzoni dell’ultimo album tra cui “Pieno di vita” che spopola sulle radio.

Un titolo quantomai adatto, attuale, all’indomani dei tanti morti di Parigi. Da artista sensibile e cosmopolita qual è come pochi, Lorenzo ha voluto fermarsi per un attimo con i suoi a meditare su quanto accaduto. E ha scritto su Facebook: «In questa foto (in alto a sinistra) siamo noi, io la mia band e alcuni collaboratori in tour, quelli che avrebbero potuto essere al Bataclan a suonare, a lavorare o a sentire qualcuno che suona. Scrivo queste righe per unirmi al dolore e allo sgomento di tutti. Il mio pensiero va a chi ha perso una persona cara.... Io sono Parigi, je suis Paris. Non cambieremo abitudini, le rafforzeremo, saremo migliori, saremo più attenti, ma non smetteremo di voler essere liberi».

E quindi si è rituffato nel lavoro di preparazione per offrire ai suoi fan il massimo che possa, con tutte le forze e la generosità che gli riconosciamo: «Nella pancia del palasport abbiamo provato domenica tutto il concerto, e funziona da paura. Ho voglia di portarvi uno spettacolo che vi faccia urlare di goduria e qui mi sembrano tutti d’accordo con me e mi stanno aiutando parecchio. La squadra è la migliore che c’è, la band ...vi sfido a trovare una band così nel raggio di 20mila km. Ci aspetta un lungo giro di quasi quaranta concerti e se ci si vede da qualche parte ci abbracciamo come si deve. Sentirete come viene bella dal vivo “Pieno di vita”».

E ancora: «La Romagna è sempre un po’ “casa” per me, ci ho passato tanti anni importanti della mia vita e ogni volta che ci torno ritrovo quell’atmosfera bella che i romagnoli, grandi ballerini e poeti naturali, sanno mantenere intatta.

Un abbraccio, qui andiamo avanti».

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