Fellini e le arti: tre incontri

Rimini

RIMINI. C’è ancora tanto da scrivere, da dire, da indagare, riguardo alla personalità artistica di Federico Fellini, regista che il mondo ci invidia e che invece i romagnoli tendono ogni tanto a dimenticare. Ebbene, il Comune, dopo il successo del restauro di “Amarcord” prova a fare il punto sul reticolo di riferimenti, richiami e connessioni che hanno contribuito a dare forma alla poetica felliniana.

Nasce così la prima edizione delle Conversazioni felliniane che ha come tema il rapporto tra Fellini e le arti. Tre incontri a cadenza mensile che coinvolgeranno esperti, giornalisti, artisti e docenti universitari, nella Cineteca comunale.


Si comincia domenica 18 ottobre alle ore 17: “Fellini and the fantasy: la nascita di un autore”, lezione di Peter Bondanella che cercherà di analizzare l’inconfondibile impronta artistica di Fellini e della sua fantasia cinematografica evidenziandone il tributo di riconoscenza a molti elementi visivi della cultura popolare (cartoni animati, caricature, spot pubblicitari, bozzetti) o della storia dell’arte. Questa lezione prenderà in esame tutte quelle influenze formative che hanno orientato la carriera del regista riminese con il loro fascino, toccando tra gli altri alcuni fumettisti americani e le loro controparti italiane, il caricaturista Nino Za, il pittore Scipione. Numerose immagini e filmati illustreranno l’evoluzione della fantasia di Fellini dai suoi primi anni fino agli ultimi spot per la Banca di Roma.


Domenica 8 novembre, sempre alle 17: “Schizzi e scarabocchi: Fellini e il fumetto”, conversazione con Paolo Bacilieri, cartoonist di successo, e Renato Pallavicini, giornalista e storico del fumetto, che racconteranno la storia di una passione intensa che trova riferimenti importanti anche nelle opere cinematografiche del regista riminese.


Infine domenica 6 dicembre, stessa ora, “Costruzioni dell’inconscio e oggetti della memoria: l’architettura e il design nel cinema di Fellini”, dialogo tra Vincenzo Trione, giornalista, docente universitario e recente curatore del Padiglione Italia della 56ª Biennale di Venezia, e Fabio Novembre, architetto e designer di fama internazionale. La domanda è: esistono nel corpo filmico del maestro riminese costruzioni e oggetti che sono allo stesso tempo espressioni concrete e reali di arti visive e rappresentazioni creative dell’inconscio e della memoria?

Ingresso libero. Info: 0541 704498 / 704301

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