Il moscone, icona che si ritrova nell'opera di tanti artisti

Aria di Mare

Il Corriere Romagna invita i suoi lettori a inviare foto o cartoline storiche dei mosconi, che verranno pubblicate nei prossimi numeri dell’inserto settimanale Aria di mare. Fabio Fiori, marinaio e scrittore, nell’edizione del 26 agosto ne scrive a proposito un pezzo di costume, nel quale traccia la storia, il ruolo e l’utilità per fare pratica delle «principali arti marinaresche: remo, tuffo e nuoto», di queste «leggere imbarcazioni da diporto, per lo più a remi, costituite essenzialmente da due galleggianti paralleli, uniti da traverse» come recita il Dizionario Treccani.

Il moscone rappresenta una delle icone della riviera romagnola che si ritrova con grande frequenza nell’opera di tanti artisti.

Dino Menato (Verona 1910-1985), abituale frequentatore estivo di Riccione, ne mostra la vivace marina del 1940, animata dai mosconi attorno alla torre del trampolino.

Renzo Vespignani (Roma 1924-2001), protagonista di spicco della cronaca artistica clementina del Dopoguerra, li colloca su una spiaggia desolata e assolata offrendo uno splendido esempio della sua grafica raffinata.

Con lui ritroviamo i suoi amici dei soggiorni in Romagna: Giulio Turci (Santarcangelo di Romagna 1917 -1978) nell’opera del quale i mosconi ricorrono molto spesso come unici protagonisti o collocati sullo sfondo delle sue scenografie marine oppure costituiscono il supporto di raffigurazioni surreali tipiche della sua pittura più matura; Federico Moroni (Santarcangelo 1914- 2000) che ne usa i sedili per la comodità delle sue statuarie bagnanti in contemplazione del mare nell’evanescente luce del mattino, e il pittore-barbiere Lazzaro Lombardini (Santarcangelo di Romagna 1914-1979) che lo raffigura solitario sulla spiaggia bellariese fuori stagione in un acquerello pieno di poesia. (s.s.)

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