I ricordi di Alvaro Vitali, il "Pierino" di Fellini

Rimini

VENEZIA. Questo pomeriggio alla Mostra del Cinema di Venezia, la proiezione della copia restaurata di Amarcord di Fellini (l’8 seguirà la proiezione al Novelli di Rimini). Abbiamo ascoltato uno degli attori del film.
Alvaro Vitali ha sempre considerato Federico Fellini un uomo straordinario. Un vero amico sul quale poteva sempre contare con il pregio di essere un grande artista.
«Non posso certo aver dimenticato un uomo dalla personalità unica come Fellini, una persona che mi hanno fatto conoscere su di un set cinematografico e che è entrata a far parte della mia vita totalmente, aiutandomi ad apprendere moltissime cose nell’ambito lavorativo. Era come un vero e proprio pater familias e soprattutto un amico, uno di quelli veri, una persona indimenticabile». Con queste parole proferite con tono quasi commosso che gli escono di bocca tutte d’un fiato e senza mezzi termini, Alvaro Vitali parla del suo immenso amico regista, con una naturalezza impressionante e con tanta nostalgia per le pellicole girate con lui. Cita spesso Satyricon dove è avvenuta la sua prima apparizione felliniana, un breve passaggio su I clowns poi ricorda Roma e infine Amarcord, il grande capolavoro. Nella mente rivive attimi oramai lontani, in gran parte andati dopo aver girato tantissimi film in veste di militare o di Pierino.
«Oggi avrei dovuto essere a Venezia ma purtroppo, causa altri impegni, non sarò presente al Festival – dice quasi rassegnato – ma verrà proiettato un filmato dove parlerò del grande Maestro e del suo capolavoro Amarcord. Avrei voluto esserci ma ora sto portando avanti un mio spettacolo in giro per l’Italia e ho iniziato giovedì scorso con la mia prima apparizione in Romagna, a Lugo. Certo quelli di Amarcord sono stati tempi indimenticabili. Io ero alle prime armi e a Fellini, con il quale mi trovavo spesso anche a cena, ero molto affezionato. Lui riusciva sempre a convincerti di quello che dovevi fare ed era un autentico leader. Ti spronava continuamente e aveva costantemente una buona parola. Come dimenticarlo? La prima volta mi vide con calzoncini corti e il classico berrettino con il pon pon. La prima cosa che disse fu: tu sei Pierino. Non potevamo sapere né io né lui che, successivamente, sarei stato davvero Pierino sul set e credo di aver interpretato bene quel personaggio. L’input, come sempre era stato quello giusto».
Avrà conosciuto molti attori o personaggi del mondo dello spettacolo…
«Effettivamente le cose sono andate così – conferma Vitali –. Una persona fantastica per me è stata Alberto Sordi che in molti hanno sempre creduto tirchio ma che, in realtà, non lo era affatto. Aveva moltissime qualità».
C’è qualcosa di particolare che si ricorda di Fellini?
«Lo vidi dopo aver girato numerose di quelle pellicole che mi hanno fatto conoscere al grande pubblico. Mi si avvicinò e disse: “Come fai ad incassare milioni girando quelle stronzate quando io faccio una tremenda fatica a prendere qualche soldo?”. Parole che suonavano tutt’altro che come offesa. Me lo chiedeva da amico, quasi incredulo di quel successo. Non aveva tutti i torti e poi lui era veramente oltre che amico mio, l’amico di tutti. Era solito salutare ogni persona, sempre; dal protagonista all’ultima comparsa. Era dotato di carisma e di una grande umanità, la sua vera forza».

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