Che voce questo violino: è Sergej Krylov

Rimini

FORLÌ. Dopo l’entusiasmante esibizione del “Quintetto a perdifiato”, la stagione concertistica del teatro Diego Fabbri di Forlì viene inaugurata ufficialmente oggi (ore 21) dal concerto “La voce del violino” che vede in scena Sergej Krylov e l’Orchestra Bruno Maderna. La serata è organizzata in collaborazione con l’associazione Amici dell’Arte e l’associazione Bruno Maderna.

Di Sergej Krilov la critica afferma che nel suo suono vi sia il segno del grande Eugène Ysaÿe: «Nel suo virtuosismo cristallino e mai fine a se stesso, consegnato all’abilità della diteggiatura ma senza cadere in sterili grovigli di sole note turbinose».

Krylov «estrae un suono che muta in continuazione. Sentiamo una cavata densa e spessa, ma anche un suono volatile e leggero, pizzicati duri come strappi crudeli, altri che si alleggeriscono al limite dell’udibile. Il virtuosismo di Krylov sembra non avere limiti».

L’artista moscovita, che Mstislav Rostropovich, a lui legato da rapporti di stima professionale e di amicizia, definì «uno dei più grandi talenti del nostro tempo» nella serata del Fabbri sarà direttore e solista, in un programma che comprende di Wolfgang Amadeus Mozart la “Ouverture” a “Le nozze di Figaro Kv492”, di Felix Mendelssohn il “Violin concerto op. 64” (nella versione del 1845) per concludere con la “Symphony 4 in B-flat major, op. 60” di Ludwig Van Beethoven.

Il pubblico forlivese potrà quindi apprezzare un artista “esemplare”: nel 1980, a soli dieci anni, debutta con l’orchestra con il “Concerto in la minore” di Johann Sebastian Bach, affrontando subito dopo i primi impegni concertistici di rilievo, ripetutamente in Russia, e poi in Cina, Polonia, Finlandia e Germania. Comincia a incidere appena sedicenne (“Concerto di Mozart K. 219”) e registra trasmissioni per la radio e la televisione sovietica. Successivamente si perfeziona con il maestro Salvatore Accardo all’Accademia Stauffer di Cremona, fino a raggiungere fama internazionale. Nel 1994 il padre Alexander, a sua volta musicista, realizza per lui il violino che suona tuttora. Fra i principali impegni della stagione in corso, il debutto con la London Philharmonic a Londra con Tonu Kalijuste, i concerti con Dmitrij Kitajenko a Budapest, Colonia e Bonn, con Andrey Boreyko a Mosca, con Mikhail Pletnev a Bregenz, con Vasily Petrenko a Parigi, con Marc Minkowsky a Torino e un tour in Sud America con la English Chamber Orchestra nel doppio ruolo di direttore e solista.

Biglietti: 15-6 euro. Info: 0543 712170 – 172, serale: 0543 712168 www.teatrodoegofabbri.it.

 

 

 

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