Sette giorni di macedonia rock per tutti i gusti

Rimini

IMOLA. Nel 1996 Imola in musica si affacciò quasi in punta di piedi nel panorama degli appuntamenti di inizio estate, con una due giorni in cui diversi generi musicali potevano convivere in contesti noti e insoliti della città, il tutto rigorosamente gratuito.

«Da allora a oggi lo spirito è sempre lo stesso, così come la gratuità che manteniamo grazie agli sponsor» conferma l’assessora alla Cultura di Imola, Elisabetta Marchetti.

Ma proprio per il grande successo ottenuto, oggi un weekend non è più sufficiente: dall’1 al 7 giugno, infatti, Imola sarà invasa da 102 eventi musicali (nel 2014 erano 75), senza contare il variegato numero degli artisti di strada, ai quali si affiancano eventi, mostre, per un totale di 131 iniziative per 25 generi musicali diversi, suonati da circa 1.200 musicisti in 10 palchi allestiti in centro.

Per la sua XX edizione Imola in musica, che un tempo ha saputo attirare Pino Daniele, Francesco De Gregori, Irene Grandi, Paolo Belli, solo per citarne alcuni, quest’anno sul palco di piazza Matteotti punta sul rock’n’roll di Matthew Lee con il suo “D’altri tempi tour” (venerdì 5), il folk pop con influenze celtiche dei Modena City Ramblers (sabato 6) e l’incontro tra la musica classica e il jazz, un inedito ensemble dove l’Orchestra da camera dell’Accademia pianistica di Imola diretta da Marco Boni entra in contatto con l’Orchestra nazionale giovani talenti del jazz diretta da Paolo Damiani.

Sul palco di piazza Gramsci, invece, l’arrivo del mondo dei talent con The voice of Imola, capitanata da Silvia De Santis. Protagonista delle prime puntate del talent di Rai 2 The voice of Italy, la 28enne imolese sabato 6 si esibirà con altri artisti conosciuti in trasmissione. Domenica 7 in piazza Gramsci è il turno di Piotta, il rapper romano che oltre 15 anni fa esplose con il suo “Supercafone”. Il concerto, in collaborazione con il Meeting delle etichette indipendenti, sarà aperto da un contest di giovani rapper emergenti.

Nel ricco programma da segnalare, tra gli altri, il tuffo negli anni 70 con i Joe Di Brutto (a cura dell’Osteria I Tri Scalen), il Minsk String Quartet (a cura dell’associazione Insieme per un futuro migliore), nel cortile di palazzo Monsignani, e il classico Tributo a Maxwell Street che quest’anno ospita il bluesman italiano Fabio Treves e la sua band.

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