Offese all'atleta disabile per il parcheggio

Rimini

LUGO. Anche ieri mattina, come gran parte delle domeniche di tutto l’anno, l’atleta non vedente forlimpopolese Loris Cappanna aveva in programma di partecipare alla podistica romagnola di turno. Così insieme all’amico Andrea Soldati, che gli fa spesso da “atleta guida”, si sono schierati alla partenza della 38ª gara lughese “Sulle Ali di Baracca”.

La gara

Come sempre, siccome il forlimpopolese è non vedente (Campione italiano sui 42 e 21 km, con personali di 3 ore ed 1.25’), i runners che come lui indossano il pettorale gli danno la possibilità di partire davanti per non rischiare nelle prime fasi concitate. Nonostante la pioggia copiosa e un percorso non troppo scorrevole Andrea e Loris coprono i 10 km in 37’40”, nuovo primato dell’atleta paralimpico esternato con un urlo liberatorio. Purtroppo però il resto della mattinata ha riservato una sorpresa insopportabile.

L’amara sorpresa

«Dopo l’arrivo siamo tornati alla vettura – spiega in lacrime il quasi 45enne nell’orbita della Nazionale – trovandola con un tergicristalli rotto. Abbiamo pensato a un caso o al massimo a un piccolo gesto di vandalismo. Poi Andrea ha trovato sotto a uno dei tergicristalli davanti un foglietto. Subito ha pensato che fosse una multa, poi ho capito che non lo era, ma non voleva dirmi cosa ci fosse scritto». Sopra a quel foglietto di carta, scritto a penna c’era una frase pessima: “Un disabile purtroppo non puo correre tu invece corri buona disabilità sporco forlivese”. «Andrea alla mia insistenza ha ceduto e mi ha detto il contenuto che mi ha davvero ferito – continua Cappanna – così abbiamo deciso di ritornare sotto il palco per denunciare l’accaduto».

La denuncia pubblica

I podisti presenti, la società organizzatrice, Gpa Lughesina ed i giornalisti locali alla notizia, oltre all’applauso di sostegno, gli hanno mostrato solidarietà e la promessa di aiutarlo affinché si trovi il colpevole. Ovviamente Cappanna ha provveduto a denunciare l’accaduto ai Carabinieri di Forlimpopoli, dove risiede. «Non riesco a spiegarmi l’accaduto – ha poi detto a mente fredda – avevamo parcheggiato l’auto su un posto con l strisce gialle, l’unico disponibile, mostrando il pass per disabili che porto sempre con me. Sarei dispiaciuto se a commettere l’atto d’inciviltà fosse stato un altro disabile, che semplicemente volesse quel parcheggio, o magari qualcuno che sa chi sono, ma non saprei. Forse più qualcuno che crede che i disabili debbano stare in casa, sul divano, e non sa che oggi possono praticare ogni sport. Sto combattendo con tutte le mie forze per renderci equiparati ai normodotati sia nello sport che nella vita di tutti i giorni (tramite l’associazione “Non ho paura del buio, che ha fondato, ndr), ma non aspettando aiuti, bensì sforzandoci di migliorare la nostra condizione da soli. In pratica una campagna contro la rassegnazione». Dopo l’approccio con le maratone, 19 già corse, quest’anno anche quello con la bicicletta ed il triathlon, ed ultimamente anche un corso da sub. Quando viene chiamato come testimonial nella ricerca di fondi benefici, offre sempre la massima disponibilità, e da qualche tempo racconta la sua storia alle scolaresche romagnole, per motivare i più piccoli e per abituarli a confrontarsi e non avere preclusioni con i loro coetanei meno fortunati. Su Facbook, dove è statat pubblicata la foto del biglietto, si sono scatenati i commenti di condanna e la solidarietà allo sportivo.

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