«Impossibile vivere in strada a 60 anni»

Rimini

SAN MAURO PASCOLI. Rudy è un senzatetto che abitualmente chiede l'elemosina davanti alla chiesa di San Mauro Pascoli. In un recente numero del giornalino parrocchiale uscito questa estate è stato intervistato da Laura Vincenzi, che ha regalato uno spaccato umano molto interessante e che fa riflettere.

Davanti alla chiesa

Di solito Rudy lo si trova spesso accovacciato sulla porta della chiesa la domenica mattina, insieme al suo inseparabile cagnolino Lucky. Sul giornalino parrocchiale spiega che ha scelto questo posto «perché a San Mauro c’è molta gente di cuore… a Rimini un po’ meno». Svela così il suo luogo di precedente residenza, «anche se sono originario di Milano». Ed ora a ridosso della parrocchia si è aperto uno spazio di domicilio per lui, in un luogo che ad ora non ha neppure una cucina ma almeno, rispetto al passato, un letto e un po’ di calore.

La sua storia

Racconta così la sua storia: «Anni fa lavoravo, avevo la mia famiglia, poi ho avuto i miei problemi e sono finito in mezzo a una strada. Non è stata una scelta di vita, purtroppo ci sono finito dal 2008. In quel periodo ho lavorato in nero per un anno e alla fine non mi hanno pagato».

Appello per un lavoro

«Mi vergogno a elemosinare, ma è meglio che andare a rubare. Il lavoro mi piacerebbe trovarlo, ma non lo trovano i ragazzi di 20 anni, figurarsi io che ne ho 60. Io di lavori ne ho fatti tanti nella mia vita, dal muratore al lavapiatti. Di esperienza ne ho. Sarei disposto a fare tutto, anche a pulire i bagni».

La famiglia

«Ora ho una compagna che come me vive la vita da senzatetto. Una famiglia ce l’avevo, ma ho fatto le mie marachelle e l’ho pagata: ho perso sia la moglie che la figlia negli anni ‘90».

La vita da senzatetto

«La vita da senzatetto? Non lo auguro a nessuno, lo farei provare a tutte le persone del mondo. Farei fare loro non dico anni, ma basterebbe una settimana e allora si renderebbero conto. Capirebbero che i senzatetto vanno aiutati. Non mi sento un diverso, mi sento un essere umano come tutti gli altri».

I parrocchiani sammauresi

«Ormai sono quasi 2 anni e mezzo che vengo a San Mauro e bene o male la gente mi conosce, sono affettuosi con me e mi vogliono bene».

Il sogno

«Se avessi un lavoro vorrei di nuovo avere una casa, una vita come gli altri. Mi piacerebbe trasferirmi definitivamente a San Mauro. Mi piacerebbe ritornare come prima, con un lavoro, una casa. Ma a 60 anni non è facile. Vivere per strada è improbabile alla mia età. È stancante e ci sono molte difficoltà che la gente non conosce. Molti mi dicono di andare alla Caritas, ma lì ti danno solo da mangiare. Non ti danno i soldi per comprarti i fazzoletti, o il dentifricio, o anche le sigarette che sono il mio vizio».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui