Isia, «Incarico assegnato a se stessa» Il ministero annulla la graduatoria
Chieste spiegazioni
A far emergere il caso è stata la docente arrivata seconda nella selezione, Alessandra Castellani, 55 anni, di origini umbre ma residente da tempo a Roma. «Mi sono prima rivolta direttamente alla scuola chiedendo spiegazioni – riferisce lei stessa al Corriere – poi ho raccontato il fatto al ministero della Pubblica istruzione, dove mi hanno risposto trattarsi di “una situazione certo particolare, che sarebbe stata valutata insieme alla presidente dell’Isia di Faenza, ovvero il superiore diretto della direttrice”. Dal ministero in ogni caso mi hanno garantito che si muoveranno presto per approfondire il caso e cercare di appurare se tutto si sia svolto secondo le regole».
Fedeli congela tutto
E da Roma infatti l’intervento è stato immediato: «La graduatoria è stata approvata dalla direttrice dell’Isia a seguito di una selezione operata da una commissione che era da lei stessa presieduta e che le ha assegnato il contratto bandito, risultando la direttrice stessa prima in graduatoria – spiega la ministra Valeria Fedeli –. Dalle prime verifiche, in attesa di tutta la documentazione, appare comunque evidente l’irregolarità di una procedura e di un atto con palesi conflitti di interesse».
Tutto annullato
L’intervento minimo non potrà quindi che essere quello dell’annullamento della graduatoria. A seguito di ulteriori approfondimenti sarà poi possibile un intervento di natura disciplinare.
«Non vogliamo nessuna ombra – sottolinea la ministra –. Le nostre, Isia di Faenza compreso, sono istituzioni educative e di alta formazione. Non possiamo permettere che permanga il minimo dubbio sulle modalità con cui si accede ai contratti e, dunque, all’insegnamento. Proprio per questo il ministero si è subito mosso e sta già prendendo i dovuti provvedimenti».
Un incarico annuale
La candidata esclusa rimarca inoltre come alla scuola manfreda (così come in altri istituti analoghi in Italia) gli incarichi vengono di solito assegnati annualmente (o al massimo per tre anni), «senza che mai si tenga un concorso nazionale per nominare docenti di ruolo nel comparto delle accademie, dei conservatori e degli Isia», e questo inoltre a fronte di una sentenza europea che vieta nella pubblica amministrazione la reiterazione dei contratti oltre i 36 mesi. In questo caso tra l’altro si parla di un contratto d’insegnamento di importo esiguo, di 4.880 euro lordi (3.000 euro circa netti), per insegnare un anno intero. Al di là degli aspetti formali e normativi, la Castellani evidenzia infine che sia stato «quanto meno inopportuno che a scegliere se stessa come nuova insegnante sia stata la medesima Paderni, nella funzione di presidente della Commissione esaminatrice. Per di più si tratta della direttrice dell’istituto».