Strage ferroviaria, Moretti condannato a sette anni

Rimini

RIMINI. Per i giudici l’incidente ferroviario non fu dovuto alla fatalità. Il riminese Mauro Moretti, 56 anni, ex amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane e di Rfi (Rete ferroviaria italiana), attualmente amministratore delegato di Finmeccanica-Leonardo, è stato condannato ieri in primo grado dal Tribunale di Lucca alla pena di sette anni di reclusione per la strage del 29 giugno 2009 a Viareggio.

La tragedia

La fuga di gas da un treno provocò un’esplosione che, della ferrocisterna squarciata, investì le strade vicine alla ferrovia della città toscana, distruggendo un intero quartiere. Per le conseguenze del disastro morirono 32 persone: subito per le ustioni o perché travolte dalle macerie oppure successivamente in ospedale per le ferite riportate (due morirono di infarto forse per lo spavento).

Moretti, che ha sempre respinto gli addebiti e farà ricorso in appello, era il principale dei 33 imputati alla sbarra accusati, a vario titolo, di reati che vanno dal disastro ferroviario all’omicidio colposo plurimo, dall’incendio colposo alle lesioni colpose gravi e gravissime (ipotesi queste ultime al limite della prescrizione).

Secondo il capo d’imputazione Moretti, in qualità di “ad” prima di Rfi - dal 2001 al 2006 - e poi di Fs, non avrebbe valutato «i pericoli e i rischi del passaggio di treni carichi di sostanze pericolose» da stazioni come quella di Viareggio (Lucca), circondata da case, situazione tra l’altro non troppo dissimile da quella riminese «né intervenne per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori».

I ruoli di Moretti

I giudici, secondo quanto hanno spiegato i suoi difensori, lo hanno riconosciuto responsabile per il ruolo svolto nella sola Rfi, mentre è stato assolto come amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato (la società Rfi, assieme a Trenitalia, è stata riconosciuta responsabili civile). Sempre a sette anni, la pena più alta, sono stati condannati anche l’allora amministratore delegato di Rfi Michele Mario Elia (che poi prese il posto di Moretti fino al 2015) e quello di Trenitalia Vincenzo Soprano (che ha ricoperto quel ruolo fino al 2015). Il comitato dei familiari delle vittime, che si rese protagonista di una contestazione anche a Rimini nel maggio 2014 in occasione di un incontro pubblico al quale partecipavano sia Moretti sia rappresentanti del governo, ha accolto la sentenza con un tiepido applauso (l’accusa aveva chiesto per Moretti 16 anni e per Elia 15). In aula avevano sistemato trentadue sedie vuote.

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