Emilia Romagna, raddoppiano i femminicidi

Rimini

RIMINI. Undici femminicidi, e quattro tentati, contro i sei del 2015. Commentando i dati raccolti nel 2016, il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia Romagna lancia l’allarme sulla situazione in regione, e parla senza mezzi termini di «bilancio negativo, che vede quasi raddoppiare i femminicidi nell’anno appena trascorso». Senza contare che si tratta di «un dato difficile da commentare, in quanto sottostimato, visto che si basa solo sui casi che ottengono attenzione mediatica». L’ultimo di questi, risale al 27 dicembre, quando a Parma sono stati ritrovati i corpi senza vita di Gabriela Altamirano, 45 anni, e della trans Kelly, 47 anni. Alla luce dei dati del 2016, quindi, il Coordinamento dei centri antiviolenza sottolinea «l’importanza di sensibilizzare sul tema del femminicidio, e la necessità di un lavoro congiunto con le istituzioni, e di una ferma denuncia collettiva, per fermare la violenza maschile contro le donne e per far sì che il 2017 non registri un’altra lunga scia di morti e di violenza» Anche perché, ricorda la presidente del Coordinamento Samuela Frigeri, «Gabriela Altamirano si era rivolta al Centro antiviolenza di Parma per raccontare la condotta persecutoria del suo ex compagno, aveva sporto querela e aveva già chiesto aiuto ma, come purtroppo accade in troppi casi, questo non è bastato a proteggerla dalla violenza dell’uomo». In provincia di Rimini nel 2016, nel mese di ottobre, è stata vittima di femminicidio Olga Matei, commessa 46enne di origine moldava. Ad ucciderla il suo compagno che lei voleva lasciare a causa della gelosia ossessiva di lui. La sera del delitto i due si erano visti a casa di lei, a Riccione, per un chiarimento. Qualcosa ha fatto scattare la furia omicida dell’uomo, il 54enne cesenate Michele Castaldo, che l’ha uccisa strangolandola. La donna viveva da diverso tempo in Italia e da una relazione precedente aveva avuto una figlia che adesso ha dieci anni. Matei lavorava come commessa in un negozio di ottica a Miramare.

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