Furto con "spaccata" in gioielleria

Rimini

RICCIONE. Colpo grosso in pieno giorno ai danni della gioielleria “Tamburini” di viale Ceccarini a Riccione. Un commando di quattro esperti ladri, dopo aver sfondato una delle vetrine del prestigioso negozio durante la chiusura pomeridiana, hanno arraffato gli orologi in esposizione, una ventina in tutto, e sono scappati facendo perdere le loro tracce. Il tutto è avvenuto in pochissimi minuti, attorno alle 14.15, sotto gli occhi di una decina di testimoni.

I banditi, incuranti dei divieti, sono arrivati in viale Ceccarini a bordo di due auto, entrambe rubate la notte precedente a Pesaro. Hanno lanciato a forte velocità una Ford Focus, a mo’ di “ariete” contro la gioielleria, per mandare in frantumi la vetrina più appetitosa, alla destra dell’ingresso. A quel punto sono scesi dalle vetture (l’altra era un fuoristrada Ford Kuga) con i volti coperti dai passamontagna e indossando i guanti e hanno completato l’opera a colpi di mazza da baseball. Infine, hanno riempito delle sacche con gli orologi della vetrina, tutti di grande valore: il più prezioso, da solo, era posto in vendita al prezzo di centomila euro. La stima del bottino non è stata ancora fatta e i titolari della gioielleria completeranno la denuncia soltanto oggi al completamento dell’inventario, ma non è irrealistico ipotizzare che si tratta di un colpo da oltre trecentomila euro (anche se i ladri dovranno fare i conti con i ricettatori, tradizionalmente non troppo “generosi”). In contemporanea all’impianto di allarme anche alcuni cittadini presenti hanno subito avvertito i carabinieri, ma all’arrivo delle pattuglie i quattro sconosciuti si erano già dileguati. Sul posto i militari dell’Arma hanno raccolto cinque testimonianze secondo le quali ad agire sarebbero stati degli italiani ed effettuato i rilievi in particolare nell’abitacolo della Ford Focus. Poco più tardi è stata trovato anche il secondo veicolo: il fuoristrada è stato abbandonato in una via secondaria, nella zona sud di Riccione, al riparo delle videocamere di sorveglianza. Ogni tentativo di intercettare gli autori del colpo, evidentemente a bordo di una terza auto “pulita”, si è rivelato finora vano.

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