Il testamento dell'assassino

Rimini

CESENA. Sono stati il senso civico di una cartomante di Forlì e la rapidità di esecuzione dei carabinieri di Cesena a permettere di arrestare il 54enne Michele Castaldo. Senza queste due componenti l’omicida reo confesso prima o poi ce l’avrebbe fatta a togliersi la vita sottraendosi così alla giustizia. Il giorno dopo la scoperta del cadavere di Olga Matei, la 46enne che frequentava da nemmeno due mesi, emergono chiari questi due dati nella ricostruzione dettagliata dell’accaduto che verrà messa a disposizione della magistratura per le accuse al cesenate omicida.

La perdita del figlio. Castaldo, elettricista dipendente della Celbo di Pievesestina, da un paio di anni ormai si era trasferito da Gambettola a via Rocco Chinnici 81 a Cesena. A Gambettola da 8 anni circa aveva lasciato in un’altra casa, dopo la separazione, moglie e 4 figli (di cui uno morto a seguito di una malattia). E dopo la separazione dalla moglie si era lasciato alle spalle altre storie burrascose dal punto di vista sentimentale.

Anche per questo da mesi si consultava assiduamente con una cartomante di Forlì. Con la quale era entrato in confidenza al punto tale da poterla consultare anche tramite WhatsApp. Per lui era ormai quasi una consulente sentimentale. Tanto è vero che la cartomante è stata la prima ad accorgersi dell’omicidio ormai avvenuto.

Castaldo non sopportava che la nuova donna ricevesse sms da amici che le chiedevano anche solo “Come stai?”. Era convinto che ogni tanto lei non lo volesse vedere per frequentare altri uomini. Invece erano soltanto proiezioni della sua mente. Olga, lavoro a parte, aveva qualche amico e amica, come tutti. Ma si dedicava soprattutto alla figlioletta di 10 anni, avuta dal matrimonio con un italiano. Una bambina che ora non ha più la mamma e che si trova assieme al padre naturale.

Martedì per questi Sms di amici ricevuti dalla vittima, la coppia aveva avuto un litigio. Durante il quale probabilmente lei si era resa conto che quell’uomo, conosciuto un paio di mesi prima in un locale della movida riccionese, forse non faceva “al caso suo”.

Erano anche “usciti” come una famiglia, con tanto di figlioletta al seguito per una passeggiata al parco. Ma quella gelosia evidentemente risultava irritante ed irrimediabile per lei.

Che ci fossero state delle liti recenti tra i due se ne sono accorte le clienti della parrucchiera che mercoledì Olga ha frequentato per rimettere in sesto l’acconciatura. Lui era appostato li fuori dal negozio. La chiamava al telefono ma lei non rispondeva e buttava giù.

L’omicidio. Uscita dal negozio si è trovata Michele Castaldo sotto casa. Con il quale ha avuto una discussione. Al termine della quale lui l’ha strangolata. Cercando di somministrarle anche un ansiolitico (l’En) “Per non farla soffrire” dirà poi agli investigatori.

L’uomo ha girovagato a lungo quella notte a bordo della sua Peugeot 308. Poi ha scritto un messaggio alla sua amica cartomante. Dove annunciava l’omicidio e preannunciava il suicidio. È andato a casa. Ha ingurgitato una decina di Aulin, un po’ di En ed un paio di bottiglie di vino ulteriori a quelle che aveva bevuto prima della lite e del delitto. Quindi ha preparato tutto quanto per quando lo avrebbero ritrovato cadavere.

Scatta l’allarme. Alle 7 del mattino di giovedì, accendendo lo smartphone, la cartomante si è allarmata parecchio. Ha chiamato il 112. Gli uomini del capitano Fabio Di Benedetto grazie alla cartomante avevano nelle mani nome e numero di telefono di Castaldo. Con il quale, ben presto, sono arrivati alla sua casa ed hanno sfondato la porta con l’ausilio dei vigili del fuoco.

Il 54enne era in stato di semi-incoscienza per il cocktail di medicine e alcol ingerito. Aveva lasciato una lettera sotto a un salvadanaio. Nella missiva spiegava che i soldi erano per i suoi figli. Ed in particolare per la figlia, definita più volte “L’amore della mia vita”.

Paura per i familiari. Lo scritto parlava principalmente dei suoi figli e della sua ex moglie. Genericamente citava “Adesso vado a raggiungere la mia Olga”. Così i carabinieri, mentre l’uomo si trovava al Bufalini e non poteva parlare per l’effetto medicine e alcol, prima hanno temuto che il 54enne originario di Casoria avesse ucciso l’ex moglie o altri suoi famigliari. Poi hanno cercato di capire chi fosse “Olga”.

La cartomante forlivese, per leggere le carte all’ex cliente, aveva avuto in passato anche nome, cognome e data di nascita della vittima. Tramite questi i militari hanno consultato la banca dati del centro per l’impiego. Ed è emerso che lei viveva e lavorava nel riminese. I carabinieri di Riccione, subito avverti, hanno poi trovato il cadavere della donna mentre ancora, stordito di barbiturici, il suo carnefice farfugliava di aver “fatto una sciocchezza” ma senza mai specificare chi avesse ucciso e dove.

La confessione è arrivata nel pomeriggio sempre di giovedì, davanti al pubblico ministero Davide Ercolani e al suo difensore d’ufficio l’avvocato Monica Castiglioni, dopo che gli è stato concesso di rivedere un’ultima volta sua figlia e di tentare di regalarle una catenina d’oro che conservava per lei. «Per mia figlia - ha scritto nel biglietto trovato dai carabinieri - ho comprato questo, per la donna che amavo alla follia e la follia mi ha portato ad ucciderla, ma il mio amore per lei veniva dopo il tuo. Se riusciranno a sbloccare il telefono capirai le foto rubate da Fb. Ciao papà». Nel “testamento” chiede che «il ricavato delle case di Casoria è per voi. Vorrei lasciare tutto a te ma non sarebbe giusto. Ora spero di raggiungere la mia Olga». Poi rivolge un pensiero agli altri due figli: «il contenuto del salvadanaio è vostro, amo anche voi come vostra sorella. Di più non posso». Ex moglie e figli del 54enne hanno collaborato affinché Castaldo confessasse. Con lui non vogliono più avere nulla a che fare, come del resto accadeva da 8 anni a questa parte.

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