«Il binario unico resta ma niente panico»

Rimini

RIMINI. «Il binario unico resta nella linea Rimini-Ravenna-Ferrara, non ci sono interventi in programma per cambiarlo». La conferma arriva da Ferrovie dello Stato, il giorno dopo la tragedia avvenuta in Puglia, tra Andria e Corato, dove due treni della Ferrotramviaria Spa si sono scontrati frontalmente, proprio lungo un binario unico. Il bilancio registra 23 vittime, 4 dispersi e 50 feriti. Una catastrofe su cui si deve fare ancora chiarezza ma che ha fatto scattare l’allarme anche nel resto di Italia. Compresa la Romagna, dove nel mirino finisce proprio la linea che porta da Rimini a Ferrara, passando per Ravenna. Ed è su quella che le Fs Emilia Romagna non hanno alcuna intenzione di mettere mano: «Non si deve pensare che l’aumento di binari riduca i pericoli, ma fa crescere semplicemente il numero di treni che possono percorrere quei tratti». Una spiegazione a cui segue una sorta di appello: «Non bisogna creare del panico, inutile in questo momento».

Parole che possono stridere con quanto accaduto in Puglia, ma sempre da Ferrovie dello Stato danno la loro versione sul perché il binario unico non è più pericoloso di quello doppio: «Posto che non entriamo nel merito della tragedia in Puglia perché ancora non è chiaro il motivo - dicono - ma deve essere chiaro che la sicurezza in treno è data dai sistemi tecnologici che sono adottati dal Duemila in poi per evitare incidenti». Ovvero: «Stiamo parlando di due sistemi – spiegano da Ferrovie dello Stato - uno serve a ridurre le velocità dei convogli in automatico fino a farli fermare del tutto, nel momento in cui si superino i limiti e il macchinista, per un motivo o per un altro, non se ne accorga». L’altro sistema, «serve invece per il cosiddetto distanziamento tra i vari treni, che deve avere sempre dei margini di sicurezza e per cui non scatta la luce verde nel caso, ad esempio, il capotreno sbagli e dia il via libera». Resta comunque il dubbio che, al netto dei sistemi di controllo tecnologici, per cui Ferrovie dello Stato e Trenitalia hanno investito dal Duemila dieci miliardi, il binario unico possa comportare maggiori rischi.

Posizione comunque negata dall’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini: «Polemica incomprensibile - ha tuonato - in Italia e nel resto del mondo la maggior parte delle linee sono a binario unico, il sistema di sicurezza non dipende dal numero dei binari: tutte le linee ferroviarie hanno un livello di sicurezza garantito, anche quelle a binario unico». E nell’informativa alla Camera, anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha difeso il binario unico ma ha chiarito: «La sicurezza della tratta coinvolta dall’incidente è regolata tramite consenso telefonico che lascia interamente all’uomo la gestione ed è tra i sistemi meno evoluti e più a rischio di regolazione della circolazione ferroviaria».

Intanto in Regione si è sollevata la polemica, la Lega Nord ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale di «adoperarsi in ogni modo per garantire la sicurezza dei convogli e dei passeggeri su tutte le tratte regionali: servono verifiche». Giulia Gibertoni, del Movimento 5 Stelle, ha invece denunciato: «Anche in Emilia Romagna ci sono diverse criticità sui sistemi di sicurezza che dovevano essere risolte ma sono rimaste sempre e solo sulla carta. Inaccettabile poi che sulla rete regionale esistano deroghe in materia di sicurezza rispetto alla rete nazionale».

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