Cagnolino rubato cinque anni fa ritrovato a Padova

Rimini

FAENZA. Era stato rubato cinque anni fa a una famiglia faentina, è stata ritrovato l’altro giorno dai carabinieri nell’abitazione di una 33enne rom a Legnaro (Padova).

La sua padrona ha così potuto riabbracciare il suo chihuahua Lumpi (che significa birichino), toltole dalle mani quando era solo un cucciolo: aveva allora soltanto 4 mesi di vita.

«Sono felicissima, non avrei mai creduto di poter rivedere il mio piccolo - dice la signora Angi Wiesner, originaria di Sankt Moritz, trasferitasi a Faenza nei primi anni ’80 -. Quando sono andata a recuperarlo a Padova, appena mi ha visto mi ha riconosciuto, correndomi incontro. Per me i cani sono come dei figli».

La signora Wiesner è la moglie del noto ceramista e scultore faentino Gianfranco Morini, detto “Il moro”. La coppia abita in una grande villa lungo via Modigliana, arricchita all’interno e all’esterno di opere artistiche.

«I nostri cani vivono liberi, immersi nell’arte - spiega Angi Wiesner -: circolano tra le sculture e le ceramiche di casa, in modo sereno e felice. E ora qui potrà finalmente correre e scodinzolare anche Lumpi. Per me è una gioia immensa».

I militari hanno scoperto il chihuahua (avendolo sentito abbaiare) durante un controllo effettuato l’altro giorno nell’abitazione della giovane rom, già nota alle forze dell’ordine e sottoposta a periodiche verifiche di questo genere. A un successivo controllo gli uomini dell’Arma si sono presentati insieme ai veterinari dell’Usl. Dalla richiesta di spiegazioni a proposito della provenienza dell’animale e del suo possesso, la rom non è stata in grado di fornire informazioni. Dall’esame del microchip si è però scoperto che il cagnolino era stato portato via nel marzo del 2011. La famiglia manfreda si trovava allora a Comacchio. Fermatisi in una pescheria soltanto cinque minuti, avevano lasciato il piccolo di chihuahua dentro l’auto in compagnia di altri due cani, i meticci Jolly e Puppy. Nell’allontanarsi, i faentini avevano lasciato aperto il finestrino di qualche centimetro in maniera tale da consentire ai tre animali di prendere aria. Del varco se ne erano però approfittati i ladri: infilata una mano dentro, avevano fatto scattare la portiera e si erano impossessati del più piccolo del gruppo, disinteressandosi degli altri due.

Rientrata a Faenza alla sera, la padrona 56enne ne aveva denunciato il furto ai carabinieri di Faenza. Da qui la diramazione di un ordine di ricerca attraverso i canali dell’Arma, che è restato valido sino all’altro giorno quando nell’incrociare i dati del microchip ci si è imbattuti nella denuncia della signora faentina. La 33enne rom è stata denunciata per ricettazione.

Non può non dirsi soddisfatta, del buon esito della vicenda, l’Enpa faentina, che tiene a sottolineare come nel risolvere questo caso sia stato determinante il microchip: «E’ fondamentale per il proprio animale - dichiara in proposito Maria Teresa Ravaioli, responsabile della sezione fantina dell’associazione -: nell’ipotesi di furto o nell’eventualità di smarrimento, il microchip può consentire ai proprietari di rientrare in possesso del proprio animale. Costa poco e non richiede alcun tipo di impegno particolare. La signora faentina ha fatto benissimo a dotare il proprio cagnolino del chip, ora possono stare di nuovo insieme».

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