Incendio distrugge il ristorante Villa Rotonda

Rimini

FAENZA. «Siamo rovinati: un danno inestimabile. Dovremo stare fermi per mesi, se va bene. Per non parlare poi delle prenotazioni andate a monte: matrimoni, serate con attrazioni… tutto saltato. Una perdita incalcolabile, compresi circa ventimila euro tra vivande e prodotti andati distrutti». E’ sconvolto Davide Alpi, titolare della licenza al ristorate Villa Rotonda, mentre vaga tra le ceneri del locale, uno dei più rinomati e apprezzati di Romagna, capace di accogliere e mettere a tavola seicento persone tra piano terra, primo piano, veranda, giardino d’estate. Proprio la veranda, seppure in legno, sembra l’unica ad essere rimasta integra, come pure i tavoli, apparecchiati di bianco, e che ora stridono con il colore dei muri affumicati, l’odore acre delle ceneri, le tubazioni che spruzzano acqua in quanto scoppiate. Il locale è inagibile e ne è stato disposto il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.

Il tutto per far luce sull’incendio scatenatosi ieri mattina sulle cui cause non è escluso il dolo. Innanzitutto perché sarebbero addirittura tre i punti di innesco rilevati: due al piano terra e un altro al primo piano. E’ come se qualcuno si fosse introdotto e avesse volontariamente scatenato l’inferno.

Ma risulta strano il fatto che nessun segno evidente di effrazione è emerso nell’immediato e nemmeno tracce di qualche combustibile eventualmente utilizzato per sviluppare le fiamme. Perciò è al lavoro il Commissariato di Faenza, intervenuto ieri mattina, ad incendio ancora in corso, per un primo sopralluogo.

L’allarme è giunto ai Vigili del fuoco alle 7.20. A lanciarlo è stato un ragazzo senegalese che chiamano “Dama”: è lui che svolgeva alcuni servizi per il ristorante e spesso fungeva da custode, fermandosi a dormire nel locale. Ieri mattina stava rientrando dopo una notte trascorsa fuori quando ha notato provenire del fumo dall’interno.

Più tardi è giunto Davide Alpi, tornato a gestire Villa Rotonda da circa un anno e mezzo dopo averlo fatto anche in passato. «Stavamo andando bene - afferma - dopo alcune gestioni deludenti, lo stavo rilanciando. Avevo tantissime prenotazioni, addirittura per mesi. Il locale magari si recupera, ma a livello di clientela dovrò ricominciare daccapo. Mi sembra strano che si sia trattato di dolo, non saprei chi può avercela con me: non ho mai ricevuto minacce».

Ha salvato e recuperato il suo impianto da piano bar, Alberto Savini, intrattenitore durane le serate di karaoke. «Noi invece la notizia l’abbiamo appresa del web - afferma la proprietaria dell’immobile Maria Grazia Donati -: nessuno ci aveva avvisato, perché a quanto pare i nostri numeri erano nell’agenda andata distrutta con l’incendio».

Nella stessa proprietà, confinante con il ristorante è l’antica villa neoclassica, recentemente aperta alle visite guidate, rimasta indenne da danni. «Qui continueremo con le nostre attività culturali già programmate - spiega la signora Donati - . In merito al ristorante, invece, sentiremo l’assicurazione. Spero mi dicano al più presto quando si potranno effettuare i lavori, almeno per metterlo in sicurezza. Poi si valuterà cosa farne, in base a costi, ai tempi, all’andamento dei mercati, all’economia. Dopo decideremo cosa farne».

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