Giorni amarissimi per un dipendente su tre

Rimini

CESENA. Adesso si può proprio dire che il dado è tratto: c’è odore di licenziamento per 23 dipendenti di Unindustria. La comunicazione ufficiale, dal punto di vista sindacale, è avvenuta sabato 10 gennaio, in un incontro con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. E purtroppo non vi vede al momento una via di uscita.

Il prossimo incontro tra i sindacati e l’organismo nato nel 2012 dalla fusione delle realtà provinciali di Confindustria e Confapi, per dare voce ed offrire servizi ad importanti industriali di Forlì-Cesena ma anche ad imprenditori medio-piccoli, è stato fissato per il 23 gennaio. Ma oggi sarà preceduto da un’assemblea con i lavoratori.

La situazione illustrata durante il primo abboccamento sembra molto grave. A determinarla è stato principalmente il calo di risorse disponibili, riconducibile alla grave e prolungata crisi economica: un po’ per il calo del numero di imprese associate e un po’ perché le varie attività fornite dalle branche di Unindustria che forniscono servizi (dalla partecipazione ai bandi alla formazione, solo per citarne due), tendono a languire quando non si è in una fase di sviluppo (che questo sia un controsenso è un altro discorso, che sarebbe troppo lungo fare qui ma sarebbe utile affrontare). Poi, come sempre, soprattutto tra chi finisce per pagare sulla propria pelle le difficoltà, c’è anche chi lamenta una gestione poco lungimirante negli anni passati. Non tanto nel breve arco temporale in cui il timone di Unindustria è stato in mano a Vincenzo Colonna (il 56enne, che tra l’altro è amministratore delegato del gruppo “Ivas”, storica impresa di San Mauro Pascoli, è presidente dell’associazione da pochi mesi), ma nel periodo precedente.

Al di là delle recriminazioni, la tempesta che si è abbattuta su Unindustria è un pessimo campanello d’allarme per lo stato di salute dell’economia locale nel suo complesso. E comunque è un problema personale e sociale non trascurabile, visto che coinvolge 23 lavoratori. Un drappello che rappresenta ben un terzo di tutto il personale in forza ad Unindustria Forlì-Cesena e che non sarà facile ricollocare altrove in questa fase di contrazione occupazionale.

 

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